AGENDA DIGITALE

Smart city, serve una vision femminile

L’Osservatorio Donne e PA sta raccogliendo in un ebook le voci di alcune protagoniste con l’obiettivo di gettare le basi per un approccio inclusivo alle città intelligenti

Pubblicato il 29 Dic 2013

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Il tema del Gender Gap e delle Pari Opportunità è nel nostro Paese quanto mai attuale. Come evidenziato anche da un recente studio a livello mondiale – Global Gender Gap Report 2013 – l’Italia è al 71° posto per quanto riguarda la parità di genere, preceduta anche dalla Cina, che si trova al 69° posto della classifica. Un risultato che non fa certo onore al nostro Paese, in corsa per recuperare il divario in termini di competitività che ci separa dalle principali economie mondiali.

La società globale è in evoluzione, si va verso una trasformazione dei contesti urbani che coinvolge ormai tante realtà urbane italiane ed europee, in cui le tecnologie e le soluzioni più avanzate stanno ridisegnando i modelli di mobilità, sostenibilità ambientale, integrazione tra servizi, comunicazione e interazione tra i cittadini, gestione del tempo. Nel contesto che si va delineando è imprescindibile mettere al centro le persone per consentire l’affermarsi di un modello di Smart City realmente basato sulla condivisione e sulla partecipazione dei cittadini, in cui lo sviluppo sostenibile sia alla portata di tutti e ciascuno possa offrire il suo contributo. Il tema dell’empowerment delle donne si pone quindi automaticamente all’attenzione dei decisori: è essenziale valorizzare l’apporto delle donne, che all’interno della società attuale rappresentano un elemento di ricchezza in virtù dei molteplici ruoli che ricoprono e della poliedricità del loro punto di vista, perché possano collaborare concretamente in qualità di cittadine e di professioniste nel privato come nell’amministrazione pubblica, ed anche come imprenditrici.

In questa direzione va l’impegno del progetto Futuro@lfemminile. L’obiettivo è di sviluppare condizioni favorevoli all’inserimento delle donne nel mondo lavorativo, organizzando corsi di informatica gratuiti, promuovendo l’utilizzo della tecnologia come leva imprenditoriale, strumento di networking e aggiornamento, e incentivando l’impiego di dispositivi mobili e software di comunicazione per la flessibilità e la gestione bilanciata della vita professionale e della vita privata. In questi nove anni in attività, Futuro@lfemminile ha incontrato più di 30mila donne agli eventi fisici, ha offerto formazione a 17mila e ha raggiunto più di 500mila persone attraverso le attività online.

Futuro@lfemminile intende promuovere il dialogo e l’approfondimento sul tema, e in quest’ambito si inserisce il significativo lavoro di analisi svolto dall’osservatorio Donne e PA, focalizzato sullo studio delle Smart City in ottica di genere, che sta raccogliendo in un eBook le voci di alcune protagoniste con l’obiettivo di gettare le basi per un approccio inclusivo alle città intelligenti.

Cito a questo riguardo una delle voci più autorevoli sul tema delle pari opportunità, Flavia Marzano, Presidente Stati generali dell’Innovazione – Fondatrice Wister che che ha approfondito l’argomento anche dal punto di vista normativo, evidenziando come, nonostante la parità tra uomini e donne sia uno dei valori fondanti dell’Unione Europea e anche in Italia già nel 1997 si sia cominciato a parlare di “Parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro”, e nonostante tutti gli interventi normativi e l’impegno della Commissione Europea, che ha anche pubblicato un “Work Programme” sull’uguaglianza di Genere, la disuguaglianza sia ancora troppo evidente, in Italia e non solo. Responsabilità, Partecipazione, Monitoraggio, Enforcement sono i quattro elementi su cui bisognerebbe puntare per risolvere il problema, perché le differenze e le competenze di genere sono una leva per cogliere differenze e competenze del territorio.

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