Arrivano nuove assunzioni ai piani alti di Blackberry dopo le uscite di scena delle ultime settimane. Il nuovo ceo ad interim John Chen (nella foto) ha annunciato la prima nomina-chiave: John Sims, ex presidente dei servizi mobile di Sap, sarà il nuovo presidente dei global enterprise services a partire da gennaio.
“Sono lieto di accogliere in Blackberry un dirigente esperto come John – ha detto Chen – per contribuire a gestire le nostre operazioni di business più importanti attraverso la riorganizzazione e la fase di transizione in corso”.
A questa nomina se ne aggiungono altre due: James S. Mackey è stata designato vice presidente esecutivo per il Corporate Development e Strategic Planning, mentre Mark Wilson è stato nominato vice presidente senior del Marketing. Entrambi hanno lavorato in passato con Chen.
Le nuove assunzioni sono scattate dopo alcune uscite di scena di top manager avvenute dopo la decisione dell’azienda canadese, il 4 novembre scorso, di puntare su un maxi-bond per raccogliere finanziamenti dal mercato per un miliardo di dollari, rinunciando, almeno per il momento, all’ipotesi vendita. Quello stesso giorno Chen ha preso il posto di Thorsten Heins e da allora sono cominciati i giri di poltrone.
Chen ha nominato un nuovo Cfo (Chief financial officer), James Yersh, mentre sono usciti di scena senza essere sostituti Kristian Tear, Coo, e il Cmo Frank Boulben, entrambi nominati dal precedente Ceo Thorsten Heins circa un anno fa.
Secondo recenti indiscrezioni giornalistiche, Rick Costanzo, vice presidente incaricato delle vendite internazionali, lascerà la company produttrice di smartphone all’inizio del 2014 e se ne andrà già alla fine di questo mese anche Chris Wormald, attualmente incaricato dei merger e delle acquisizioni.
Al suo ingresso in azienda Chen ha detto ai dipendenti durante un incontro: “Le cose sono destinate ad andare peggio prima che possano andare meglio”, aggiungendo: “Non tutti voi sarete qui”.
Da tempo il gruppo canadese versa in gravi difficoltà. A fine settembre ha confermato il piano di ristrutturazione: taglierà circa 4.500 posti di lavoro (pari al 40% del personale complessivo) e ridurrà il suo portafoglio di smartphone da sei a quattro device, due di fascia alta, gli altri due di livello base, ma sempre rivolti a utenti business oppure prosumer, mentre è prevista l’uscita dal mercato consumer vero e proprio.