“L`attuale situazione del board non è ottimale in relazione alle future possibili decisioni strategiche su Tim Brasil”. E’ il commento degli analisti di Equita Sim sulle conseguenze dell’assemblea dei soci Telecom di venerdì, quando è stata bocciata la proposta di revoca del cda, ma non è stato dato il via libera ai due candidati al board presentati da Telco, con il consiglio d’amministrazione che dunque al momento è di 11 membri.
E intanto iniziano a diffondersi i rumor di un management che potrebbe considerare la riforma della governante prima della prossima assemblea di aprile, in un nuovo contesto che possa dare più voce alle minoranze.
“La conferma del board consente a Telecom di evitare un periodo di incertezza sulla sua strategia, ma non cambia il quadro in un contesto di prossimo rinnovo del cda stesso ad aprile – sostengono gli analisti di Kepler Cheuvreux – crediamo che la decisione dell’antitrust brasiliano renda lo status quo in Telco insostenibile e che un’offerta di Telefonica su Tim Brasil rappresenti uno scenario ragionevole. Ad ogni modo, una decisione difficilmente verrà presa dal cda attualmente in carica”. Gli analisti di Banca Akros, dal canto loro, hanno confermato sul titolo Telecom la raccomandazione hold e il target price a 0,65 euro, spiegando che “la società resta debole dal punto di vista finanziario e presenta limitati spazi di manovra”.
Secondo Milano Finanza, intanto, adesso per l’ad di Telecom Marco Patuano si apre la partita del fronte industriale come lui stesso ha ribadito di fronte agli azionisti, annunciando che il piano 2014-2016 prevede “un radicale cambio di prospettiva giacché si basa su una visione industriale, fondata sugli investimenti e sull’innovazione, alla quale è stata ricondotta la visione finanziaria. E non viceversa, com’è accaduto in passato”. Al momento, intanto, una eventuale cessione di Tim Brasil non sembra imminente,anche se potrebbero registrarsi sviluppi inaspettati con le mosse dell’antitrust e del Governo brasiliani.
Intanto sull’affaire Telecom–Telefonica e sul futuro della rete si registra l’intervento del ministro della Difesa, Mario Mauro: “Il governo è nelle condizioni ideali per poter esercitare la propria podestà nel momento in cui ci fosse bisogno – ha affermato – Ci siamo riservati la prerogativa di poter scegliere, laddove vedessimo messa in discussione la proprietà della rete. Oggi non c’è nessuna possibilità di esprimerci nel merito di questa questione se non quella di essere silenti e solerti per vedere cosa riserverà il mercato”.
Netto il commento di Corrado Passera, ex ministro allo Sviluppo eocnomico: “E’ il pasticcio dell’anno – ha detto – Credo ci siano due problemi gravi legati alla storia di Telecom. Il primo riguarda il management di Telecom. Il secondo, per alcuni versi ancora più grave, è invece quello legato a una incomprensibile latitanza di questo esecutivo”. Confermando la sua contrarietà un cambio delle regole sull’Opa mentre le bocce sono in movimento, Passera si schiera per un intervento della Cassa Depositi e prestiti: “Si tratta di un passaggio fondamentale – dice – Con la Cdp ci sono ancora possibilità di intesa. Il patatrac può essere evitato. Occorre solo mettere da parte la politica
dell`immobilismo. E` un passaggio fondamentale, e non capirlo sarebbe un grave danno non solo di immagine ma soprattutto economico per il nostro paese”