HI-TECH

De Blasio sindaco: quanto hi-tech per New York?

La comunità tecnologica della Grande mela col fiato sospeso sulle strategie Ict del sindaco: probabile l’abolizione del chief digital officer creato da Bloomberg, più regolamentazione per le società delle app mobili. Ma sulla carta c’è posto per la banda larga per tutti e il rafforzamento dei legami tra università e start up

Pubblicato il 02 Gen 2014

Con l’arrivo del nuovo sindaco di New York Bill de Blasio l’industria tecnologica della Grande Mela tiene il fiato sospeso chiedendosi se e come l’amministrazione cittadina sosterrà il futuro della Silicon Alley (la comunità tecnologica di New York) di cui il precedente governo di Michael Bloomberg era stato un attivo e potente paladino.

De Blasio, la cui campagna elettorale ha fatto appello più all’elettore comune che ai grandi gruppi industriali, è stato comunque accolto dalla Silicon Alley con cauto ottimismo, perché il nuovo sindaco ha, almeno sulla carta, un solido piano per il settore hi-tech, con un forte accento sulla costruzione di legami tra le università locali e il mondo imprenditoriale e il progetto di portare la banda larga su tutto il territorio cittadino. Ma, a differenza del suo predecessore, è improbabile che la crescita dell’industria hi-tech di New York City sia posta in cima alla lista delle priorità di de Blasio.

Il nuovo sindaco ha anche espresso qualche preoccupazione su aziende come Uber, l’applicazione mobile per trovare taxi liberi, che sconvolgono il tradizionale svolgimento delle attività nella metropoli, e non sembra probabile che nomini un proprio chief digital officer, come invece aveva fatto Bloomberg, per creare un legame tra la sua amministrazione e la Silicon Alley.

Sicuramente, come sostiene Nikki Schlecker, direttrice della comunicazione del sito social Grouper, l’industria hitech può ora trovare lo stimolo a organizzarsi e unirsi per creare un gruppo di pressione compatto, anziché affidarsi al sindaco per ottenere ciò di cui ha bisogno. D’altro lato, con Bloomberg il settore tecnologico newyorkese poteva fare riferimento alla figura del chief digital officer per trovare sicuro ascolto: Bloomerg aveva creato questo ruolo nel 2011 e aveva nominato a coprirlo l’imprenditrice Rachel Haot. Ora probabilmente questa figura sarà abolita.

I membri della comunità delle start-up temono che, senza il chief digital officer, sarà più difficile farsi sentire e che la Silicon Alley possa addirittura perdere di importanza nell’economia cittadina, come nota Josh Miller, co-fondatore di Branch.

A rassicurare il mondo hitech ci sono le iniziative a favore della tecnologia che de Blasio ha già messo in programma, come l’integrazione tra la Silicon Alley e il sistema scolastico, un programma già avviato da Bloomberg per stimolare gli studi in materie scientifiche e tecnologiche e favorire la trasformazione delle idee e della ricerca in start-up che creano lavoro e rafforzano l’economia. De Blasio ha persino in mente un “ufficio di talent acquisition” che aiuterà a identificare i giovani appena usciti dall’università che eccellono nella start-up community. L’idea è anche trattenere i talenti sulla costa est ed evitare che migrino verso la Silicon Valley californiana.

Già negli scorsi anni Bloomberg ha lavorato per rendere la città di New York capace di creare, trattenere e attrarre talenti, grazie a una forte comunità di start-up. Con de Blasio, non è detto che tutto questo cambi ma alcune aziende si preoccupano che i legami tra l’amministrazione cittadina e la sua industria hitech possano non godere più dei vecchi canali preferenziali.

Questo timore nasce dalle posizioni assunte dal neo-insediato sindaco sull’applicazione Uber. Mentre il suo predecessore si era apertamente schierato a favore dei sistemi per trovare e chiamare i taxi via smartphone, de Blasio si è mostrato molto più prudente e ha detto che l’amministrazione deve valutare come Uber e app simili (per esempio Hailo) si innestino nel complesso sistema dei trasporti di New York e vadano di conseguenza regolate, un’ipotesi non gradita alle tech company.

Le tech company apprezzano invece i progetti di de Blasio per portare la banda larga in tutta la città. Con un miglior accesso a Internet, potrà essere formata ancora meglio e più precocemente la prossima generazione di imprenditori e si potrà preparare il terreno perché a New York sorga la prossima grande Internet company, espandendo al tempo stesso la Silicon Alley oltre i confini di Manhattan.

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