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Netflix, in Italia via alle trattative con Tlc e Isp

Secondo quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni, la web tv statunitense sta lavorando alacremente in attesa dello sbarco tricolore previsto per la prima metà di quest’anno. In vista accordi anche con i content provider

Pubblicato il 13 Gen 2014

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Netflix, secondo quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni, si starebbe muovendo sul territorio italiano per verificare la possibilità di accordi con operatori sul versante delle offerte di rete e con piattaforme di distribuzione.

Negli ultimi giorni sono tornate a circolare le voci su un possibile sbarco nel nostro Paese della web tv statunitense entro la prima metà del 2014 (secondo alcuni a marzo o aprile). E adesso le nostre fonti sottolineano come negli ultimi giorni, rispetto ai mesi precedenti, sia stata registrata una decisa accelerazione lungo il percorso che dovrebbe portare al debutto in Italia dell’emittente online forte di 50mila titoli in catalogo e quasi 40 milioni di utenti.

Si sa solo che per il momento Netflix è alla ricerca di un Isp a cui affidarsi. E, allo stesso tempo, si muove sul fronte dei contenuti. La web tv ha di recente acquistato i diritti worldwide della serie tv “Romanzo Criminale” di proprietà di Cattleya, società di Riccardo Tozzi (che è anche presidente dell’Anica).

Tutti segnali che l’azienda si sta relazionando con gli stakeholder sia sul lato dei contenuti sia su quello della distribuzione su più piattaforme.

Si tratta peraltro del secondo tentativo di stringere accordi in Italia. Già l’anno scorso, secondo quanto riferito al Corriere delle Comunicazioni, i top manager del gruppo stabilirono contatti con la divisione marketing della Rai per valutare la disponibilità di accordi relativi ai contenuti, ma ne risultò un nulla di fatto. A questo punto sembra altamente improbabile qualsiasi ulteriore intesa con l’emittente pubblica radiotelevisiva.

In definitiva a tutt’oggi emerge un rinnovato interesse di Netflix per l’Italia rispetto a qualche mese fa, ma sulla tempistica dello sbarco è difficile dire: dipende da come andranno le trattative in corso.

Attualmente la web tv on demand è disponibile per gli utenti di Usa, Canada, Sud America, Uk, Irlanda, Svezia, Danimarca, Norvegia e Finlandia. Quando approderà anche da noi potrebbe sconvolgere l’attuale panorama televisivo italiano, dove però i grandi gruppi non si sono fatti trovare impreparati. L’11 dicembre Mediaset ha presentato Infinity, nuova piattaforma che mette a disposizione in streaming più di 5mila titoli di film in Hd, in lingua originale o con sottotitoli, da vedere e rivedere in qualunque momento su tutti i dispositivi. Sky è al lavoro da tempo al lancio di River (che potrebbe debuttare a marzo), con film e programmi disponibili anche senza contratto. Un servizio che, oltre a lungometraggi e serie tv, dovrebbe fornire contenuti sportivi on demand. Il costo dovrebbe oscillare tra i 10 e i 20 euro mensili.

Se, come previsto, farà presto il suo ingresso in Italia, Netflix, sostengono gli esperti, contribuirà a una svolta innovativa non solo sulla fruizione dei film da device ma anche sui contenuti. L’esperimento più riuscito è stato il lancio in stile dei 13 episodi del thriller politico “House of Cards”, che è stato un successo mondiale e ha cambiato il modo di lavorare degli sceneggiatori.

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