Per ora nessuno sbarco di Netflix nel nostro Paese. “In questo momento è prematuro discutere dell’arrivo in Italia” dice al Corriere delle Comunicazioni il capo delle comunicazioni della web tv statunitense, Joris Evers. “Abbiamo pubblicamente dichiarato – continua – che quest’anno ci espanderemo ulteriormente in Europa, ma non abbiamo ancora annunciato in quali Paesi avverrà il debutto”.
Lo stesso Evers, parlando al portale americano OneTvMag ha smentito anche la notizia di un imminente sbarco in Germania. Ieri il portale statunitense GigaOm aveva scritto che la web tv americana, impegnata in un progetto di espansione nel nostro continente, aveva intenzione di puntare in primis su Germania e Francia. È chiaro il “no”, per il momento, all’ipotesi tedesca, mentre nulla è stato detto da Evers a proposito della Francia, che quindi potrebbe restare in ballo come candidata più probabile a un prossimo avvento del colosso statunitense.
Il nostro Paese, dunque, sembra allontanarsi sempre più dalle mire dell’azienda televisiva che ha contribuito a sconvolgere il panorama televisivo Usa e che può vantare 50mila titoli in catalogo e quasi 40 milioni di utenti. Nei mesi scorsi erano circolate voci su un possibile sbarco in Italia entro la prima metà del 2014. Voci che si erano intensificate qualche giorno fa, quando erano girati rumors secondo i quali l’azienda californiana si stava muovendo sul territorio italiano per verificare la possibilità di accordi con operatori sul versante delle offerte di rete e con piattaforme di distribuzione.
Di fatto, a quanto riferito al Corriere delle Comunicazioni, si è trattato più che altro di colloqui conoscitivi: una sorta di fase esplorativa da parte del gruppo Usa, intenzionato a capire meglio il mercato italiano. Ma, per il momento, niente di più.
Oltre agli Usa e alla Gran Bretagna, Netflix è già disponibile nei Paesi Bassi, in Gran Bretagna e in Irlanda, così come nei Paesi nordici. A ottobre scorso il ceo Reed Hastings ha dichiarato: “Quando guardiamo al prossimo anno, siamo decisi a procedere a un’ulteriore espansione”. Per ora, però, sembra proprio che Italia e Germania siano fuori dalla lista.