OLTRE IL GIARDINO

Sbarcano gli Ott: Tv, svolta italiana

Mediaset ha battezzato Infinity, mentre Sky mette River in rampa di lancio e gli Fta danno vita a TivùOn. La componente broadband leva di crescita per il settore

Pubblicato il 20 Gen 2014

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Nel mercato italiano le dinamiche della convergenza hanno portato a un riassetto dell’arena competitiva, con importanti novità emerse negli ultimi mesi. Nel settore della tv a pagamento Sky e Mediaset lanceranno servizi Ott per diversificare il business e acquisire un vantaggio competitivo su possibili nuovi entranti. Mediaset ha lanciato Infinity a dicembre. Il costo mensile dell’abbonamento è inferiore a 10 euro al mese e dà accesso a serie-Tv complete, film, cartoni animati, fiction e library. Inoltre, è possibile acquistare alcuni film in prima visione anche in pay per view. Il servizio costituisce realtà a parte rispetto a Mediaset Premium.


Sky, da parte sua, guarda all’esperienza inglese di BSkyB, e prepara il lancio di Sky River, che avrà caratteristiche analoghe a BSkyB Now Tv: un prodotto flessibile, dai costi di abbonamento contenuti e completamente separato dal resto dell’offerta pay-Tv.
Sempre Sky tende a rafforzare il primato tecnologico nelle trasmissioni tv anche grazie al satellite, attraverso l’ampia offerta di contenuti in qualità HD e in prospettiva in Ultra HD (4K).


Tutti i principali operatori Fta, riuniti in Tivù Sat, hanno dato vita ad una piattaforma dedicata alla catch-up Tv, chiamata TivùOn, che dovrebbe essere lanciata a fine anno e permettere l’accesso ai contenuti di Rai Replay, Mediaset e La7 On Demand.
Come previsto dall’ultimo rapporto ITMedia Consulting: Il Mercato Televisivo in Italia: 2013-2015, le tendenze in atto e le recenti evoluzioni descritte si tradurranno, a partire dal 2014, in un’inversione della tendenza negativa che ha caratterizzato il settore negli ultimi anni, con un conseguente ritorno alla crescita.


La società prevede un incremento medio annuo del 2,5%, con una crescita più significativa della pubblicità (+4,1%), rispetto alla pay Tv, che girerà anch’essa in territorio positivo, anche se nel complesso rimarrà poco al di sopra del valore attuale (+1,6%), mostrando chiari segnali di saturazione, soprattutto sul modello premium tradizionale.
Sarà infatti la componente broadband ad aumentare maggiormente e a consentire la crescita, seppur limitata, dell’intero settore. Al calo dei ricavi via satellite e alla sostanziale stabilità del terrestre si contrappone il positivo risultato del broadband che cresce fino a detenere, nel 2015, il 6% di tutti i ricavi da pay-Tv.


In definitiva ciò favorisce anche la tendenza delle famiglie a spendere per i servizi televisivi in misura maggiore rispetto alle imprese. La componente maggiore della spesa delle famiglie, grazie anche al contributo dei nuovi modelli ibridi di pagamento al consumo (VoD e Over the top), e nonostante il calo degli abbonamenti degli operatori maggiori, resta la Tv a pagamento. Il canone, al 2015, rappresenterà poco più di 1/3 della spesa delle famiglie e il 20% della spesa totale.

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