La Cina ha lanciato un proprio Sistema Operativo per dispositivi mobili nel tentativo di contrastare la concorrenza degli OS stranieri nel Paese.
Liantong Network, società con sede a Shangai, ha stretto un’alleanza con l’Iscas (Istituto del Software dell’Accademia Cinese delle Scienze) e con il governo per sviluppare il China Operating System (Cos). Secondo indiscrezioni non confermate, un forte sostenitore del progetto sarebbe anche Htc, il produttore di smartphone e tablet di Taiwan, ma l’azienda rifiuta ogni commento.
Citando l’Accademia cinese delle Scienze, il Global Times, testata giornalistica cinese redatta in inglese, ha riferito che il Cos è un “prodotto strategico per la sicurezza nazionale”. Il sistema può essere usato su cellulari con touchscreen e fornisce supporto a varie applicazioni. Al momento ne supporta già fino a 100mila. Il sistema, che è anche compatibile con tablet e set-top box per le televisioni, consente l’accesso a un solo app store, in modo da garantire che le applicazioni scaricate siano sicure e legali.
In risposta ai rumors in base ai quali il sistema operativo made in China sarebbe una versione modificata di Android, Wu Yanjun, ricercatore dell’Istituto del Software, ha risposto che il Sistema è sì basato su Linux, ma tutti gli altri codici sono stati scritti dagli sviluppatori del Cos.
All’evento di presentazione, i suoi fautori non hanno nascosto che l’intenzione è infrangere il monopolio del software straniero. Il capo dell’Iscas ha inoltre criticato iOs, Sistema operativo di Apple, in quanto “ecosistema chiuso”, ha sottolineato che Android ha un noto “problema di frammentazione” e sia Windows sia Android, a suo parere, “non sono abbastanza sicuri”.
Non è la prima volta che la Cina tenta di creare un proprio OS: ci ha provato in passato con l’OPhone, che però è stato un sostanziale fallimento.