Il Governo Letta ha deciso di incentivare la lettura dei libri, inserendo nell’articolo 9 del Dl 145/2013 la possibilità di detrarre il 19% fino ad un massimo di 2.000 euro per l’acquisto dei libri (1.000 euro per libri in generale, più altri 1.000 per i testi scolastici).
Un’idea brillante, per spingere gli italiani a tornare a leggere, permettendogli di detrarre le spese dell’acquisto dei libri dalla dichiarazione dei redditi.
Poi, però, sono arrivati i problemi. Perché il Governo non ha emesso nessun decreto interpretativo: cosa bisogna fare per avere diritto a detrarre le spese dei libri? Se acquistate libri, come è capitato al sottoscritto, nello scontrino fiscale non compare nessun codice Isbn del libro, essenziale per avere diritto alla detrazione. E nessuno vi chiederà mai la tessera sanitaria (dove è presente il codice fiscale), altro documento essenziale per avere diritto alla detrazione del 19%. Inoltre per avere la sicurezza di avere diritto alle detrazioni del 19%, serve farsi fare la fattura.
Evidentemente, secondo il Governo era troppo semplice legare lo scontrino fiscale al codice fiscale, come si fa per le detrazioni del 19% per l’acquisto dei farmaci in farmacia. Inoltre, per le detrazioni sui libri sono stati stanziati solo 50 milioni di euro per 3 anni (fino al 2016): insufficienti, visto che in Italia ogni anno si spendono 3 miliardi di euro per l’acquisto dei libri. Probabilmente questa cifra verrà esaurita quasi subito, così ci ritroveremo a bocca asciutta, perché anche se abbiamo diritto alla detrazioni del 19%, non ci saranno più soldi.
Altro inconveniente: le detrazioni non valgono per gli e-book.
Al Governo Letta a regola non deve essere bastato il dimezzamento dei tetti per le spese di detrazione di Polizze Vita e Infortuni (da 1.291,14 euro a 630 euro per il periodo d’imposta in corso fino al 31 dicembre 2013. Poi si scende a 530 euro a decorrere dal periodo d’imposta 2014), adesso si abbassano di 1 punto percentuale tutte le detrazioni fiscali dal 19 al 18% (spese sanitarie e veterinarie, di istruzione, mutui, spese funebri, polizze vita e infortuni) per l’anno di imposta 2013 e dal 18 al 17 % per l’anno d’imposta 2014.