Gambardella: “Digital Agenda, cruciale la revisione”

Il presidente Etno: “Lo status quo inadeguato alla realtà attuale e alle sfide in preparazione: serve preparare il terreno per riforme in grado di rendere il settore digitale veramente moderno”

Pubblicato il 22 Gen 2014

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Il 2014 è l’anno in cui l’Ue deve premere l’acceleratore sulle sue iniziative volte alla costruzione di una Smarter Europe e il lavoro della presidenza greca sulla revisione di medio termine della Digital Agenda for Europe offrirà un’opportunità unica per tracciare una visione ambiziosa del futuro. Lo scrive in una nota Luigi Gambardella, chairman dell‘Etno.

“Il traffico Ip è in pieno boom e crescerà a ritmi ancora più sostenuti nei prossimi anni”, sottolinea Gambardella. “Nel 2017, raggiungerà 1.4 zettabyte l’anno, rivelano i dati Cisco. Il futuro sarà sempre più connesso e questo trend andrebbe abbracciato con convinzione”.

“Per sfruttare le enormi opportunità associate con questa evoluzione (che è anche una rivoluzione), in campi come il cloud, l’e-health, l’e-government, e molti altri ancora, l’Europa deve poter contare su un settore telecom in piena salute e prospero”, scrive Gambardella. “Con le loro reti fisse e mobili, gli operatori di telecomunicazione costituiscono la spina dorsale dell’Europa: trasportano ogni giorno le comunicazioni di centinaia di milioni di persone, aziende e enti governativi”.

Ma oggi il settore delle telecomunicazioni dell’Ue non è affatto prospero. Recenti stime di Idate presentate nell’Etno Annual Economic Report 2013 indicano che le revenues dell’industria stanno subendo un trend di crescita negativo fin dal 2009. Il declino delle revenues influisce negativamente sugli investimenti degli operatori, contrariamente a quanto avviene in altre economie avanzate: nel 2011-2012 la crescita complessiva del Capex del settore Ue è stata di -0,2%, mentre negli Usa è stata del +6,7% e in Giappone del +7.5%.

“In questo contesto, poliche e regolamenti svolgono un ruolo chiave e devono tenere il passo con gli sviluppi della tecnologia”, indica Gambardella. “Scopo dei politici dell’Ue dovrebbe essere quello di creare un contesto di policy capace di attrarre gli investimenti privati”.

Per Gambardella, il lavoro delle istituzioni delll’Ue, guidato dalla Digital Agenda, ha già raggiunto importanti risultati; inoltre, il fatto che la presidenza greca abbia già messo in cima alle sue priorità alcuni temi del mondo Ict, tra cui il lavoro col Parlamento europeo per far avanzare la Connected Continent Regulation e la Regulation per la riduzione del costo del deployment del broadband, è un primo passo promettente.

Altra misura importante prevista dal Programma di lavoro della presidenza greca è la revisione di medio termine della Digital Agenda for Europe, per Gambardella una “grande opportunità di preparare il terreno per audaci riforme che rendono il settore digitale veramente moderno. Le istituzioni dell’Ue dovrebbe assicurarsi che questa revisione poggi sull’ambizioso obiettivo di liberare il potenziare delll’Ue a investire e innovare a livello continentale e globale”.

Secondo Gambardella, la revisione dell’Agenda digitale europea deve cominciare fissando come priorità la revisione delle regole delle e-communications, che tenga conto della rapida evoluzione del panorama delle Ict e della nascita di nuovi servizi, capendo come l’attuale quadro regolatorio per le telecomunicazioni possa essere modificato per rispondere meglio ai cambiamenti. “Lo status quo non è adeguato per la realtà che ci troviamo di fronte oggi e per le sfide che si preparano domani”, conclude Gambardella.

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