Telefonica si è fatta avanti con un’offerta informale per l’acquisto del 56% di Digital Plus detenuto da Prisa, per un cifra tra i 500 e i 600 milioni di euro. Il restante 44% della società è detenuto al 22% dalla stessa Telefonica; l’altro 22% è di proprietà di Mediaset. A meno di dieci giorni dal termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse, l’operatore di tlc iberico ha provato ad accelerare i tempi, peraltro con una proposta al ribasso: la precedente era 8-900 milioni di euro.
L’interesse di Telefonica per Digital Plus rientra nell’ottica dell’ampliamento dell’offerta e dell’acquisizione dei contenuti televisivi a pagamento. Peraltro la pay tv digitale fa gola a tanti, attratti dalle potenzialità del bacino d’utenza sportivo della piattaforma tv, dalla ripresa degli investimenti pubblicitari in Spagna e dall’incremento complessivo del numero di spettatori.
Tra gli interessati ad acquisire il 56% ci sono il gruppo britannico BSkyB, la tv del Qatar Al Jazeera, la francese Canal Plus e Liberty Global.
Nel 2009, quando già Prisa aveva manifestato l’intenzione di vendere l’emittente, alcune indiscrezioni avevano svelato l’interesse dell’italiana Mediaset. E ancor prima si erano fatti avanti Telefonica, Vivendi e News Corp per l’acquisto dell’intera Digital Plus, ma all’epoca Prisa abbandonò l’idea di vendere la sua divisione a un solo acquirente perché non aveva ottenuto il prezzo che desiderava.
Prisa, che tra l’altro controlla El Pais, è fortemente indebitata: a giugno 2012 ha annunciato un piano di ricapitalizzazione mirato a convertire 434 milioni di euro di bond in azioni classe A e Telefonica ha acquistato 100 milioni di euro di azioni destinate agli investitori istituzionali. Una mossa che, secondo gli analisti, ha rappresentato un primo passo verso un rafforzamento dell’alleanza tra i due gruppi.
A fine 2013 Prisa ha siglato la definizione della ristrutturazione del suo debito di oltre 3 miliardi di euro con le banche.