Sedici ore di sciopero, domani e dopodomani, per i lavoratori di Micron, con presidi davanti alle sedi di Vimercate e Agrate Brianza. E venerdì incroceranno le braccia per otto ore, in segno di solidarietà, anche i dipendenti di StMicroelectronics di Agrate e Cornaredo.
“Diciamo con forza di no ai licenziamenti da parte di Micron – affermano i sindacati – e ribadiamo che è inaccettabile il piano di esuberi presentato in occasione dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico. Dopo l’annuncio e nonostante le pressioni fatte dal ministero per posticipare l’apertura della procedura di mobilità, la direzione aziendale ha rifiutato categoricamente la mediazione, ribadendo la propria volontà, e martedì scorso l’azienda ha aperto formalmente la procedura di mobilità per 419 persone, di cui 223 relative al sito di Agrate e Vimercate su un organico complessivo, esclusi i dirigenti, di 1.028 persone in Italia, di cui 476 ad Agrate e Vimercate”.
“Siamo in presenza di eccellenze lavorative da tutelare – affermano le organizzazioni sindacali respingendo il piano dell’azienda – che hanno rappresentato il successo della società stessa in Italia e nel mondo”.
“La scelta della Micron è ancora più deplorevole visti gli ottimi risultati finanziari che questa sta realizzando già dal 2013. Riteniamo un vero e proprio atto di pirateria – attaccano – il comportamento della multinazionale che acquista una sua competitrice, la spoglia di brevetti e del portafoglio clienti e dismette tutto in soli tre anni, scaricando sulle spalle delle lavoratrici, dei lavoratori e della comunità, il peso sociale di tali scelte scellerate”.
“Scioperiamo – spiegano in una nota Fim, Fiom Monza e Brianza, Rsu Micron ed Stm – per la difesa dell’occupazione e delle prospettive industriali del sito di Agrate e di Vimercate perché consideriamo ingiusta la decisione di Micron di ridimensionare le sue attività in Italia dopo aver portato via le conoscenze ed i prodotti che qui si sono fatti. Serve che l’investimento a 12 pollici in St, già in forte dubbio per il 2017 sia invece anticipato per mantenere la competitività del sito”.
“La dirigenza di St e il Governo devono assumersi tutte le responsabilità per aver abbandonato il progetto Numonyx e gli investimenti ad esso legati – concludono i sindacati – E’ indegno l’atteggiamento rapace con cui Micron sta gestendo il suo rapporto coi dipendenti italiani e aggravato dalla sprezzante superbia con cui ritiene di poter realizzare i suoi progetti incurante dei lavoratori e delle lavoratrici, delle organizzazioni sindacali che li rappresentano e delle istituzioni”.