Allarme sugli appalti della gestione della rete Telecom. A lanciarlo è la Fistel preoccupata per il mancato rispetto delle norme di legge che regolano il comparto. Secondo Antonino Clemente, coordinatore nazionale della Fistel, “la politica di Telecom Italia nella gestione degli appalti di Rete è diventata insostenibile per il mondo degli appalti telefonici”. Il sindacalista denuncia la degenerazione che da qualche anno sta interessando le maggiori aziende di istallazione telefonica e impianti di rete.
Secondo la Fistel, la politica della eccessiva riduzione dei costi da parte di Telecom ha creato una giungla nel mondo degli appalti e nella stessa azienda con gravissime conseguenze sulla qualità del servizio, sul rispetto delle norme sulla sicurezza sui posti di lavoro, con la proliferazione di lavoro irregolare sugli impianti e l’utilizzo da parte di sub appaltatori di lavoratori in nero (cassintegrati, mobilitati etc). “Questa situazione, oltre a generare fenomeni di evasione fiscale, contributiva e previdenziale – evidenzia Clemente – sta mettendo in discussione la sopravvivenza delle maggiori aziende di ingegneria di rete che per decenni hanno assicurato lo sviluppo delle reti di telecomunicazioni, strutturandosi sui territori e investendo in ricerca e tecnologie”.
Una degenerazione che strangolerebbe le imprese le imprese, togliendo al contempo diritti ai lavoratori, generando disoccupazione e assenza di sicurezza nonché evasione nei confronti dello Stato. Il sindacalista mette in guardia Telecom dichiarando che, se non saranno immediatamente posti dei correttivi, denuncerà alle procure di tutt’Italia, agli ispettorati del Ministero del Lavoro e a quelli dell’Inps tutte le irregolarità che ne scaturiscono chiamando a risponderne civilmente e penalmente Telecom Italia.