LA STRATEGIA

Telecom Italia, Patuano vuole tenersi Brasile e rete

L’Ad spera nel sostegno di Findim e Asati per trasformare il gruppo in una public company. Torna in auge il progetto di Bernabè

Pubblicato il 24 Gen 2014

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Tenersi stretti sia Tim Brasil sia la rete: sarebbe questo l’orientamento di Marco Patuano, Ad di Telecom Italia, in procinto di giocare una partita difficile. Il Giornale scrive che da quando i soci italiani di Telco hanno deciso di cedere il pacchetto azionario della holding di maggioranza agli spagnoli di Telefonica, i colpi di scena non sono mancati. Compresa, ed è la prima volta, i voti contrari in assemblea per la nomina dei nuovi rappresentanti scelti da Telco, nel Cda.

La Findim di Marco Fossati e i piccoli azionisti di Asati sono riusciti nell’impresa di smuovere le certezze degli investitori istituzionali che non hanno così votato compatti per Telco, che detiene il 22,4% delle azioni Telecom. Grazie a questo, Patuano potrebbe riuscire dove l’ex presidente Franco Bernabè ha fallito: trasformare Telecom in una società con capitale diffuso chiedendo soldi al mercato per potersi tenere stretti gli asset di valore: Tim Brasil, che rappresenta il 35% dei ricavi, e la rete (15 milioni di chilometri soprattutto in rame da rinnovare, che arriva nelle case di oltre 20 milioni di clienti).

Tenere Tim Brasil e la rete però non è a costo zero. Per sostenere Telecom serve infatti una pesante iniezione di liquidità, in parte supplita, per ora, dall’emissione del contestato bond convertendo da 1,3 miliardi su cui la Consob sta indagando. Per questo, secondo Telefonica, la cessione di Tim Brasil per Telecom – che ha 29 miliardi di debito, ne capitalizza 10 con 20 miliardi di fatturato (previsto in calo) – sarebbe una strada obbligata per riportare il giudizio sul debito fuori da “junk”, spazzatura.

Doccia fredda per il titolo Telecom che torna sotto quota 0,8 euro (-4,73% a 0,79 euro). Gli scambi sono stati intensi, 233 milioni di titoli passati di mano, ma secondo gli operatori si tratta di prese di profitto dopo la corsa che, nell’ultimo mese, è valsa al titolo un apprezzamento del 18%. La speculazione al ribasso poi teme che la crisi che ha colpito il mercato valutario in Argentina possa trasferirsi al Brasile.

Intanto Telefonica ha in corso colloqui al fine di rifinanziare circa 5 miliardi di euro di debito, per prepararsi a una possibile acquisizione, in particolare in Brasile. Lo scrive il giornale economico spagnolo Expansion secondo cui la società ha messo in piedi conttati con i creditori per ridurre il costo ed estendere la scadenza di 3 miliardi di euro di debito.

Il gruppo sta anche studiando il modo di ripagare due miliardi di euro di passivo con le entrate della cessione delle attività nella Repubblica Ceca. Un portavoce di Telefonica non ha potuto confermare le indiscrezioni. La società ha ceduto diverse attività nel 2013, allo scopo di ridurre il debito e di migliorare i rating.

Da mesi il mercato guarda alla possibile cessione di Tim Brasil, gruppo Telecom Italia, ai tre principali operatori mobili del Paese, Telefonica de Brasil , al Grupo Oi e ad America Movil del messicano Carlos Slim.

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