Dare più peso e più valore al dominio .it, simbolo del Made in Italy in contrapposizione ad altri suffissi quali.eu, .org o .com, in modo da aumentare la percezione dell’italianità e delle eccellenze italiane nel mondo: è lo scopo di un bando di gara europeo partito il 19 dicembre con scadenza il prossimo 17 febbraio. Un’iniziativa che si inserisce in un contesto in cui sta crescendo l’interesse per la capacità dell’Italia di primeggiare nei mercati esteri, in particolare dopo il progetto lanciato il 21 gennaio da Google “Made in Italy: eccellenze in digitale”.
A promuoverla è Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Istituto di Informatica e Telematica, Area della Ricerca di Pisa. In Italia è il Cnr che si occupa dell’assegnazione dei domini sul web per conto della statunitense Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), attraverso Registro.it., l’anagrafe che appunto assegna e mantiene i domini Internet italiani.
Il Cnr ha deciso così di cercare e individuare nuove forme di promozione del dominio .it. “per far comprendere alle pmi – spiega al Corriere delle Comunicazioni il Responsabile Unico del Procedimento, Alberto Braggiotti – che per portare il Made in Italy nel mondo non è sufficiente avere un’email o un sito qualsiasi, ma occorre elaborare una precisa strategia di marketing per far valere quel dominio”.
L’iniziativa del Cnr si concretizza in una gara aperta europea denominata: “Servizio di realizzazione di una campagna di marketing strategico del Registro .it per la valorizzazione dei nomi a dominio con estensione .it“. L’accesso alla gara è consentito ad imprese di ridotte dimensioni (microimprese) e di recente formazione (start up). L’importo a base d’asta è pari a 380mila euro e il termine per la presentazione delle offerte è il 17 febbraio 2014. La documentazione di gara è reperibile sul sito www.urp.cnr.it.
In pratica i soggetti partecipanti dovranno proporre idee e strumenti volti a potenziare i domini .it, tra cui la realizzazione di un progetto di storytelling, che preveda l’uso di social media e blog. Potranno proporre una galleria di casi di eccellenza nell’uso della Rete. Potranno suggerire l’organizzazione di eventi ad hoc. Sempre a titolo esemplificativo, potranno essere inserite storie relative a startup, “makers”, “aziende che innovano i prodotti”, “artigianato digitale”, pmi che utilizzano la cosiddetta “open innovation”, soggetti che innovano tramite e-commerce ecc. ecc.
“Siamo convinti – conclude Braggiotti – che questa iniziativa debba interessare il maggior numero possibile di aziende, in particolare quelle operanti nel settore Ict”.