LA CESSIONE

Google fa marcia indietro sul Google-phonino

Motorola Mobility ceduta a Lenovo per 2,91 miliardi di dollari. BigG manterrà la proprietà della maggioranza dei 17mila brevetti. Per gli analisti è soprattutto una sconfitta del ceo Larry Page, che aveva acquisito l’azienda nel 2011 per 12,5 miliardi

Pubblicato il 30 Gen 2014

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Google cede Motorola Mobility a Lenovo, mandando così in fumo il progetto di entrare nel mercato degli smartphone con un telefonino proprietario in grado di competere con l’iPhone.

In base all’accordo tra i due gruppi, l’unità produttrice di smartphone di proprietà di BigG sarà venduta per 2,91 miliardi di dollari.

L’accordo prevede 1,41 miliardi di dollari da pagare subito, di cui 660 milioni cash e 750 milioni in azioni ordinarie Lenovo, mentre i rimanenti 1,5 miliardi saranno versati nell’arco di tre anni.

L’acquisizione comprende il marchio Motorola e il portafoglio di smartphone di Motorola Mobility. Google, comunque, manterrà la proprietà della maggioranza del portafoglio brevetti di Motorola Mobility, che sono in tutto circa 17mila. In sostanza il colosso asiatico dei computer si prepara a mettere le mani su tutta la divisione hardware di Motorola, quella che produce gli smartphone Moto X and Moto G, lasciando a Google gran parte dei brevetti per software, per i quali ha appena stretto un accordo decennale con Samsung. Manterrà anche la Divisione Advanced Technology Group. A sua volta il gruppo cinese si terrà le fabbriche e 2mila brevetti connessi. La transizione è soggetta all’approvazione dei regolatori.

A detta degli analisti l’operazione segna un’ammissione di sconfitta per Google e soprattutto per il suo co-fondatore e amministratore delegato Larry Page. È sotto la sua guida che a metà 2011 il gruppo californiano ha puntato su Motorola Mobility, società già in crisi, acquisendola per 12,5 miliardi di dollari, la cifra più elevata spesa nei suoi 15 anni di storia. All’epoca dell’acquisizione circolarono rumors sul fatto che la vera intenzione di Google fosse quella di entrare in possesso del portafoglio brevetti particolarmente ricco di Motorola e del suo know-how. Sarebbe invece stata del tutto disinteressata al brand: da qui la decisione presa successivamente di uscire dai mercati non redditizi in Europa e di tagliare drasticamente i posti di lavoro, passati in questi anni da 20mila a circa 3.800 unità.

Peraltro, da quando l’acquisizione è stata completata, Motorola ha continuato a registrare perdite operative e una diminuzione del market share di smartphone e tablet. Nel terzo trimestre 2012 la società ha registrato una perdita operativa di più di 500 milioni di dollari e una perdita di oltre 350 milioni di dollari nel quarto trimestre.

Il ceo Page, durante la conferenza stampa con cui ha annunciato l’acquisizione, ha detto che la cessione permetterà al gruppo di concentrarsi su Android. Ma naturalmente mette al riparo anche dall’eventualità di ulteriori perdite miliardarie.

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