Tornano a crescere per la prima volta dopo quattro anni e mezzo i ricavi della BT nell’ultimo trimestre del 2013. I ricavi dei primi tre mesi terminati lo scorso dicembre sono saliti del 2% a 4,6 miliardi di sterline contro i 4,5 miliardi dello scorso anno. Il gruppo ha registrato un utile pretasse di 722 milioni di sterline, in crescita dell’8%, pari a circa 50 milioni in più di quanto previsto dal mercato. Positiva anche la reazione in Borsa, dove il titolo BT sale di oltre il 3% intorno alle 10 odierne, ora italiana.
La crescita è dovuta soprattutto alla domanda record di banda ultraveloce e dell’annessa offerta televisiva dedicata allo sport. L’ex monopolio britannico delle telecomunicazioni aveva riportato l’ultima volta un fatturato in aumento subito prima di un ingente profit warning nel primo trimestre del 2009.
I risultati sono stati aiutati dai continui miglioramenti della divisione Global Services che gestisce le necessità IT delle multinazionali e che era stata all’origine dei profit warning del 2008 e del 2009. Sono stati così compensati gli investimenti nei servizi editoriali sportivi.
Il gruppo ha inoltre alzato le sue attese per l’Ebitda dell’esercizio in corso alla parte alta delle forchetta tra 6,0 e 6,1 miliardi di sterline. Inoltre, nel trimestre appena chiuso BT ha registrato una domanda record per la fibra ottica, trovandosi circa 1,9 milioni di clienti abbonati ai servizi più veloci e costosi su una base clienti complessiva nella banda larga di 7,1 milioni.
Si tratta di una conferma della recente strategia del gruppo, che ha tagliato costi per milioni di sterline per investire in fibra ottica e nei servizi ad essa connessi. In particolare BT ha sorpreso l’intero mondo sportivo quando nel 2012 si è portata a casa un pacchetto di diritti per la Premier League inglese e meno di 18 mesi dopo ha vinto l’asta per trasmettere tutti gli incontri della European Champions League sfidando direttamente la pay Tv di Rupert Murdoch BSkyB. BT ha spiegato oggi che la forte domanda di fibra ha fatto crescere le attività consumer del 6%, la sua migliore performance da un decennio, mentre gli utenti persi sono stati 70.000 contro i 173.000 di un anno fa.