RAPPORTO CAIO

Lanzillotta: “Banda larga, in Italia ritardi imperdonabili”

La senatrice di Scelta Civica commenta i risultati del rapporto Caio e avverte: “Bisogna creare le condizioni perché soggetti pubblici e privati investano per lo sviluppo delle Ngn”

Pubblicato il 31 Gen 2014

linda-lanzillotta-130620120647

“Bisogna dare atto al Governo di avere finalmente posto fine al balletto di opinioni e dichiarazioni sullo stato della banda larga in Italia e sulle prospettive di sviluppo. Il rapporto redatto dal gruppo di analisti indipendenti coordinato da Francesco Caio fa giustizia delle fantasiose realtà che fino ad oggi si è tentato di accreditare; l’Italia è drammaticamente indietro e, se così rimarranno le cose, lo sarà ancora di più in futuro visto che gli obiettivi indicati dall’Agenda Digitale Europea per il 2020 non sono neppure all’orizzonte”. Lo afferma in una nota Linda Lanzillotta, vice presidente del Senato (Scelta Civica).

“Sono mancati gli investimenti del monopolista Telecom e gli investimenti previsti non saranno in grado di realizzare neppure gli obiettivi di banda a 30 mbps. Per quella a 100 mbps non esistono neppure previsioni. Manca la spinta della domanda che dovrebbe essere costituita dalla digitalizzazione della PA, dall’e-commerce e dai pagamenti elettronici – aggiunge – Di fronte a questa situazione che rischia di minare la crescita italiana, il Governo deve dare una scossa per creare al più presto le condizioni perché soggetti pubblici e privati investano per lo sviluppo della rete Ngn e la PA metta il turbo per la digitalizzazione del settore pubblico e dell’intero sistema Italia”.

Ecco in sintesi i risultati dello studio. I piani analizzati giustificano un cauto ottimismo sullo sviluppo e penetrazione della banda larga e ultra larga in Italia. Gli operatori hanno piani concreti per raggiungere l’obiettivo di copertura del 50% circa della popolazione con tecnologia FttCab/Vdsl2 entro il 2017 circa. A differenza di piani annunciati in passato quelli esaminati sono già in attuazione. Date le caratteristiche favorevoli della rete italiana (struttura della rete con sub-loop in rame corti, 300 m in media), i piani prevedono di erogare una banda superiore ai 30 Mbps, in linea con i requisiti degli obiettivi DAE (Digital Agenda For Europe) per la larga banda. Rimangono sfide realizzative e regolatorie che debbono essere prontamente affrontate e risolte.

Aspetti critici da risolvere per raggiungere gli obiettivi DAE

  • Non vi sono piani operativi di dettaglio per superare il 50% della copertura delle linee con servizi a banda larga e ultra larga, anche se alcuni gestori hanno piani preliminari per raggiungere il 70% al 2020.
  • L’Obiettivo 3 DAE (50% penetrazione 100Mbps al 2020) è una combinazione di sviluppo di piani realizzativi e crescita della domanda. I piani degli operatori attualmente non prendono servizi a 100Mbps. Se i piani FTTCab illustrati saranno realizzati secondo quanto previsto, è ragionevole ipotizzare che nelle aree a più alta densità la banda disponibile possa raggiungere i 60-70 Mbps circa. Il raggiungimento di questo obiettivo richiederà iniziative e monitoraggio anche sul fronte della domanda .

In assenza di un forte, sostenuto e continuo impegno del Governo italiano, gli obiettivi Dae non saranno completamente raggiunti. Pertanto si raccomanda che il Governo affronti questi punti aperti, nel rispetto delle sue responsabilità istituzionali, e nel rispetto delle competenze e indipendenza dell’EU e delle Autorità di Regolamentazione (Agcom e Antitrust).

Si raccomandano le seguenti azioni:

  • Monitoraggio dei piani degli operatori, degli investimenti messi in campo e della copertura raggiunta anche per eventuali interventi correttivi
  • Utilizzo dei Fondi Strutturali EU per assicurare a tutta la popolazione l’accesso alla rete a 30 Mbps entro il 2020 considerando un approccio bilanciato tra risorse infrastrutturali fisse, mobili, fisse wireless e anche satellitari. A questo fine si raccomanda lo sviluppo di un Piano Nazionale che in coordinamento con le Regioni permetta di avere l’accesso a questi fondi.
  • Misure per ottimizzare gli investimenti, comprese la promozione della condivisione di investimenti infrastrutturali nel rispetto delle norme per gli aiuti di Stato e della concorrenza, fissati dalla EU, e iniziative per aumentare la disponibilità di spettro radio e l’efficienza del suo impiego
  • Misure per intervenire sul ritardo della domanda per i servizi a banda larga in Italia, considerando i programmi di alfabetizzazione digitale dell’Agenda Digitale Italiana.

Il rapporto si inserisce nel piùampio piano lanciato da Presidente Letta per assicurare una tempest

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Video
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati