Un sostanziale apprezzamento sul rapporto redatto dal gruppo di lavoro guidato da Francesco Caio giunge dagli operatori alternativi a Telecom Italia: sia Vodafone che Wind hanno letto con attenzione i contenuti del report che fotografa lo stato della rete in banda larga e ultralarga del paese, indicando i ritardi ma anche le chances che l’Italia ha davanti a sé per colmarli in tempo per gli obiettivi dell’Agenda digitale europea. Sempre che l’Agcom vigili sugli investimenti privati e al momento opportuno il Governo utilizzi al meglio i fondi infrastrutturali Ue, senza i quali le aree a fallimento di mercato difficilmente potranno essere raggiunte dalla banda ultralarga.
Tuttavia, a quanto si apprende, fino a quando il monitoraggio necessario sullo sviluppo dell’infrastruttura e sugli investimenti non produrrà input concreti, i singoli operatori intendono andare avanti per la propria strada. Nel caso di Vodafone Italia il piano ha un nome preciso, si chiama ‘Spring‘ e punta a raddoppiare gli investimenti in Italia per lo sviluppo delle reti e servizi a banda ultralarga. Stanzia 1,8 miliardi di euro nei prossimi 2 anni aggiungendoli ai 900 milioni investiti ogni anno dalla societa’ in tecnologia e reti. Con i 3,6 miliardi di nuovi investimenti Vodafone intende imprimere un’ulteriore accelerazione: l’intento è raddoppiare entro il 2016 la copertura della rete mobile a 43.2 Mbps, che oggi copre gia’ circa 600 comuni italiani, e triplicare l’estensione della rete 4G, gia’ attiva in 46 dei principali comuni e localita’ turistiche. Il piano Spring comprende anche la copertura in fibra ottica Vodafone di 150 città (oggi è disponibile in 37 città), con l’obiettivo di raggiungere entro il 2016 un quarto della popolazione italiana.
Wind dal canto suo prosegue nei progetti per la realizzazione della rete Lte per il 4G frutto di un accordo siglato lo scorso aprile con Huawei e Sirti per potenziare performance e velocita’ della sua rete mobile. Con un investimento inizialmente previsto di 1 miliardo di euro in 5 anni, il 4G di Wind e’ gia’ arrivato nelle principali citta’ italiane e in alcuni luoghi ‘strategici’ come aeroporti e atenei.