“Mi chiedo se l’Europa non debba ripensare le sue regole per
stimolare la realizzazione delle reti di nuova generazione”: lo
ha detto questa mattina a Roma, in occasione della settima tavola
rotonda con l’Agcom organizzata da Business International, il
presidente dell’Agcom Corrado Calabrò. Calabrò non concorda con
la sentenza emessa dalla Corte di giustizia Ue sulla legge tedesca
che prevedeva una regulatory holiday per l’incumbent a patto che
questo investisse nelle Ngn.
Riguardo all’Italia Calabrò ha sottolineato che “se si aspetta
la domanda si rischia il punto di non ritorno e l’aumento del
digital divide infrastrutturale. La tecnologia deve essere adeguata
alle esigenze di oggi, ma soprattutto di domani. La scarsa
alfabetizzazione informatica – ha aggiunto Calabrò – non può
essere utilizzata come ostacolo strumentale”.
Sul congelamento degli 800 milioni per il superamento del digital
divide il presidente Agcom ha sostenuto che “il rinvio ha avuto
un unico merito: portare all’attenzione mediatica la questione
della banda larga. Il digital divide di prima generazione è
contingente. Non si può più rimandare”.