TELECOM ITALIA

Patuano rinuncia a 400mila euro: “Atto morale dovuto”

L’Ad di Telecom Italia rifiuta bonus e aumento di stipendio: “Momento complesso per azienda e lavoratori. Continuerò a servire la società senza aggravi di costi”

Pubblicato il 07 Feb 2014

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“La maggiore assunzione di responsabilità che ho inteso accettare a ottobre, in conseguenza delle dimissioni di Franco Bernabè, è stata ed è per me un atto morale dovuto nei confronti di quell’azienda che tanto mi ha dato sino a oggi e alla quale sono orgoglioso di appartenere”. Così l’ad di Telecom Italia, Marco Patuano, motiva, nella lettera inviata al cda il 5 febbraio, la decisione di rinunciare all’integrazione del suo compenso da un milione a 1,4 milioni di euro (con un bonus da 400 mila euro per 4 mesi), come già approvato dal consiglio del 16 gennaio.

“Ho accettato con il massimo senso di responsabilità di sommare alle mie deleghe quelle del presidente dimissionario e con altrettante responsabilità intendo portare a termine l’incarico sino al momento del rinnovo del consiglio di amministrazione (con l’assemblea di metà aprile, ndr) – scrive Patuano – In un momento così complesso per la nostra azienda e per i nostri lavoratori sottoposti a procedura di solidarietà, ritengo in coscienza di non voler rendere esecutiva la delibera del cda di attribuirmi un compenso una tantum per il periodo gennaio/aprile 2014. Sarà un onore continuare a servire Telecom Italia e tutti i suoi stakeholder per altri quattro mesi senza aggravi di costo per la società così come avvenuto da ottobre a dicembre”.

Patuano propone che l’importo definitivo del suo compenso – nel caso in cui venga confermato Ad – sia determinato dal prossimo consiglio, secondo importi e criteri che riterranno mutualmente opportuno adottare.

Ieri il cda ha inoltre nominato Aldo Minucci a presidente del Consiglio di amministrazione per tre mesi, senza modificare le deleghe in capo all’Amministratore delegato, Marco Patuano. “È una scelta che non va enfatizzata: è solo la naturale prosecuzione del lavoro che stavo già facendo come vicario dopo le dimissioni di Franco Bernabè”, ha spiegato Minucci in una intervista al giornale online Firstonline. In questi tre mesi “sarò un presidente di garanzia di tutti gli azionisti“. Il nuovo incarico non avrà ripercussioni sulla sua presidenza all’Ania che “è e resta il mio principale incarico, almeno fino alla fine del 2014 quando scadrà il mio mandato triennale”.

Nel board di ieri sono stati trattati anche altri temi, come quello di Tim Brasil: “Il Cda ha acquisito le risultanze delle analisi e delle elaborazioni affidate al management lo scorso 16 gennaio, per la definizione di una procedura speciale per la gestione di ogni eventuale operazione straordinaria riguardante le partecipazioni di Telecom Italia nelle società del gruppo Tim Brasil – spiega una nota – La procedura adottata disciplina il percorso istruttorio e decisionale per le operazioni che possano determinare il trasferimento a qualsiasi soggetto esterno a Telecom Italia delle partecipazioni detenute nelle società del gruppo Tim Brasil. La procedura si applicherà altresì ad eventuali operazioni su asset o rami d’azienda per un valore, anche cumulato, superiore a 2 miliardi di euro”.

Come deciso nella riunione del 16 gennaio, si sono acquisite “le risultanze delle analisi di benchmarking sulla governance, svolte su un panel rappresentativo delle maggiori società per azioni quotate presso Borsa Italiana, oltre che dei peers europei“. L’obiettivo dell’esercizio era conoscitivo, e non decisionale, precisa la nota. ”Il management ha ricevuto mandato di elaborare una proposta di evoluzione delle soluzioni di governance in essere, volta ad allineare Telecom Italia alla best practice; il Consiglio di Amministrazione l‘esaminerà in una riunione il prossimo 27 febbraio in vista della formulazione delle proprie indicazioni circa l’assetto del nuovo Board che l’Assemblea del 16 aprile 2014 andrà a nominare”.

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