Il catasto delle reti si farà. L’Aula della Camera ha approvato l’emendamento, firmato dalla deputata 5 Stelle Mirella Liuzzi e votato anche dal Pd e Scelta Civica, al decreto Destinazione Italia che prevede la mappatura di tutte le reti private e pubbliche. Il provvedimento stabilisce che per colmare il digital divide sulla banda larga e ultralarga e per realizzare una mappatura della rete di accesso ad Internet, l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni dovrà costiture una banca dati di tutte le reti di accesso al web sia pubbliche che private.
Per la messa a punto della banca dati l’Agcom avrà tempo un anno dall’approvazione del decreto e lo potrà fare attraverso un periodico aggiornamento richiesto agli operatori autorizzati. Nella banca dati, inoltre, dovranno essere dettagliate le tecnologie e il loro grado di utilizzo. Le informazioni dovranno essere rese disponibili in formato dati di tipo aperto. Ora la palla passa al Senato che dovrà approvare il Destinazione Italia.
“Grazie a questa misura – Liuzzi – rendiamo i dati accessibili tramite opendata e, dunque, ogni cittadino potrà capire quali possibilità collegamento ad internet ha nel proprio paese. I n questo modo seguiremo il buon esempio di alcuni comuni italiani, come quelli riuniti attorno all’Anci. La creazione di un catasto delle reti – conclude Liuzzi – potrebbe anche portare risparmi e benifici per lo Stato in termini di razionalizzazione degli scavi”.
“Dal 2011 non ci sono notizie sul catasto delle reti – prosegue – Nel frattempo però la digitalizzazione del paese non si è fermata. Alcune Regioni sono andate avanti nei propri progetti sulla rete e non esiste al momento una reale mappatura dell’esistente”.
A sottolineare l’approvazione tripartisan è Paolo Coppola (Pd) che evidenzia: “E’ anche il primo caso di emendamento concordato su Twitter”. Soddisfatto anche Stefano Quintarelli (Sc).
Avere a disposizione un catasto aggiornato delle reti d’accesso a banda larga può permettere di accelerare la digitalizzazione dell’Italia andando ad utilizzare quei network già presenti, ma ancora sotto utilizzati o non utilizzati per niente. Del resto, anche l’Antitrust e l’Agcom hanno avviato un’indagine conoscitiva sul mercato della banda larga e ultra-larga per stimolarne la crescita.