Nelle inquadrature televisive delle gare di snowboard e freestyle delle olimpiadi invernali di Sochi 2014 è finito spesso una specie di oggetto volante non identificato che avrà acceso la curiosità di molti telespettatori. Si tratta di Ikarus, una telecamera di ultima generazione e di produzione britannica, realizzata da Heliguy, capace di toccare in massima stabilità i 64 chilometri orari, e che può effettuare riprese in qualità FullHd 1080p.
Ma questa è soltanto una delle soluzioni altamente tecnologiche che hanno trovato posto tra quelle utilizzate in Russia per l’edizione in corso dei giochi olimpici invernali.
Tra le altre, il sistema di riconoscimento facciale realizzato nello scalo aereo di Sochi, realizzato da Artec Id: il Broadway 3D face recognition System era stato installato in aeroporto in via sperimentale già dall’estate, e secondo le specifiche della casa produttrice può stabilire l’identità di chi ha davanti anche se il soggetto è camuffato con occhiali da sole e cappello.
Quanto ai droni, l’esercito russo ha deciso di utilizzare in occasione dei giochi lo Zala 421, per sorvegliare i campi di gara e il villaggio olimpico. Quanto ai servizi segreti di Mosca, secondo quanto trapelato si servirebbero di modelli Gorizont Air S100, ideati in Austria ma realizzati in Russia.
Infine il datacenter olimpico, che può sostenere fino a 100mila accessi contemporanei, realizzato da Avaya, che porta sulle spalle l’esperienza già maturata a Vancouver 2010. La struttura sarebbe blindata contro gli hacker, e trasmette in streaming grazie a 30 Iptv.