Dennis Woodside lascia Motorola Mobility

Il numero uno della mobile company sarà il nuovo chief operating office della società che consente il trasferimento e la conservazione dati via cloud. La decisione a pochi giorni dall’annuncio dell’acquisizione da parte di Lenovo

Pubblicato il 14 Feb 2014

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Dennis Woodside, dal 2003 in Google e nell’ultimo anno e mezzo ceo di Motorola Mobility, lascia la company per diventare Coo (Chief Operating Officer) di Dropbox, società specializzata nell’immagazzinamento dati nella nuvola informatica che continua ad essere guidata dal suo co-fondatore e chief executive Drew Houston.

L’addio di Woodside avviene a pochi giorni dalla decisione di Google di cedere Motorola Mobility a Lenovo per 2,91 miliardi di dollari, mandando così in fumo il progetto di entrare nel mercato degli smartphone con un telefonino proprietario in grado di competere con l’iPhone.

Senza Woodside, la leadership in Motorola fino a quando la cessione a Lenovo non sarà completata sarà condivisa da Nikesh Arora, chief business officer di Google e presidente esecutivo del board che supervisiona la strategia di Motorola, e dal direttore operativo di quest’ultima Jonathan Rosenberg.

Entrato in Motorola Mobility da maggio 2012, quando Google decise di acquisirla, Dennis Woodside conclude dunque la sua avventura alla guida dell’azienda che aveva cercato di rilanciare, ma non in maniera abbastanza efficace da evitare la cessione a Lenovo.

A detta degli analisti l’operazione è stata un’ammissione di sconfitta per Google e soprattutto per il suo co-fondatore e amministratore delegato Larry Page. È sotto la sua guida che a metà 2011 il gruppo californiano aveva puntato su Motorola Mobility, società già in crisi, acquisendola per 12,5 miliardi di dollari, la cifra più elevata spesa nei suoi 15 anni di storia. All’epoca dell’acquisizione circolarono rumors sul fatto che la vera intenzione di Google fosse quella di entrare in possesso del portafoglio brevetti particolarmente ricco di Motorola e del suo know-how. Sarebbe stata invece del tutto disinteressata al brand: da qui la decisione presa successivamente di uscire dai mercati non redditizi in Europa e di tagliare drasticamente i posti di lavoro, passati in questi anni da 20mila a circa 3.800 unità.

Peraltro, da quando l’acquisizione è stata completata, Motorola ha continuato a registrare perdite operative e una diminuzione del market share di smartphone e tablet. Nel terzo trimestre 2012 la società ha registrato una perdita operativa di più di 500 milioni di dollari e una perdita di oltre 350 milioni di dollari nel quarto trimestre.

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