Carl Icahn torna all’attacco del management di eBay. Dopo aver chiesto, a gennaio, lo scorporo della divisione di pagamenti online Paypal, l’investitore torna all’attacco e, in una lettera aperta agli azionisti di eBay pubblicata sul suo portale Shareholders’ Square Table, si scaglia contro la governance aziendale. Icahn, che pure sottolinea di “avere recentemente accumulato una significativa quota di titoli ordinari di eBay (il mese scorso aveva parlato di un 2%)” nella convinzione che “ci sia grande valore di lungo termine nelle attività”, sostiene di avere trovato “numerose falle nella governance aziendale” del sito di aste online e “conflitti di interesse all’interno del consiglio di amministrazione”. L’investitore attivista, che ammette di essersi trovato nel corso degli anni di fronte a situazioni problematiche, sostiene che “la completa inosservanza delle responsabilità da parte di eBay è la più lampante mai notata”.
La situazione è talmente grave, dice Icahn, che non servirebbe neppure un proxy fight (un’azione portata avanti raccogliendo
tra gli azionisti il numero di deleghe necessario per avere in assemblea la maggioranza dei diritti di voto) per cambiare la composizione del Cda: “in qualunque contesto aziendale sano questi consiglieri dovrebbero semplicemente dimettersi subito, per decenza o per imbarazzo”, ha scritto.
Immediata la risposta di eBay, che in una nota si è limitata a direbche “Icahn ha preso alcuni titoli di giornale e aneddoti fuori dal loro contesto per attaccare l’integrità dei leader” della società. “Preferiamo, e gli azionisti saranno d’accordo con noi, una discussione più costruttiva e sostanziale sul perchè eBay e PayPal debbano restare unite, mentre Icahn ha preferito attacchi diffamatori su consiglieri impeccabili”, ha aggiunto la società.
Nella sua lettera l’investitore attivista torna infatti a premere per spin off di PayPal, ribadendo che due società indipendenti “darebbero a dipendenti e azionisti la migliore opportunità di rimanere competitivi nel corso del tempo”, anche grazie a due squadre manageriali separate in grado di “gestire piattaforme aziendali differenti, prendere decisioni in modo indipendente e promuovere l’innovazione”.