Enrico Saggese agli arresti domiciliari

La Procura di Roma contesta al manager il reato di tentata concussione, nell’ambito di un’inchiesta su un presunto giro di mazzette legate all’assegnazione di appalti

Pubblicato il 25 Feb 2014

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L’ex presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Enrico Saggese, è stato posto stamani agli arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta della Procura di Roma su un presunto giro di tangenti. Il reato, contestato al manager dai pm Paolo Ielo e Mario Palazzi, è tentata concussione. La prima fase dell’indagine ha maturato sette iscrizioni nel registro degli indagati e ha fatto emergere un vorticoso giro di appalti truccati affidati – da Saggese e dai suoi controllati – ad aziende a loro riconducibili.

Fin qui sono state individuate le romane Art Work communication, relazioni esterne, fornitore di hostess per convegni, la Sistina Travel che con Saggese era diventata la biglietteria dell’Agenzia spaziale, la Triumph comunicazione & congressi e la Space Engineering, tecnologie radar. Quindi, la torinese Eurofiere, azienda di design, e la californiana 9Pm, sedi a Milano, eventi e intrattenimento. Queste sei società nel cerchio del presidente organizzavano ricche fiere nel mondo affidando sub-contratti alla Get-It di Torino, società gestita da Vittorio Sette ed Elena Oteri, scelti solo perché genitori di due protetti del grande capo: i fratelli Francesca e Mario Giacomo Sette. La famiglia Sette è stata indagata in blocco e con loro i legali rappresentanti di alcune imprese del giro: Salvatore Marascia e Alfiero Pignataro.

La misura cautelare, emessa dal gip Carmine Castaldo, è stata notificata dagli uomini del Nucleo investigativo dei carabinieri di Roma e dai colleghi del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza. L’iniziativa della Procura fa seguito ad una serie di perquisizioni eseguite recentemente presso alcuni uffici dell’Agenzia spaziale italiana, nella sede di Tor Vergata e in alcune società fornitrici dello stesso ente. Saggese, in seguito all’inchiesta decise di dimettersi dall’incarico di presidente dell’Asi.

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