STRATEGIE

Cda Telecom, Patuano scopre le carte

Nella riunione del board l’ad chiamato a presentare ai consiglieri la proposta di rinnovo dell’assetto dei vertici. Il piano prevede 11 poltrone in Cda invece di 15, con gli indipendenti che salgono da sei a sette: ma senza l’obbligo di scegliere tra loro il presidente

Pubblicato il 26 Feb 2014

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Marco Patuano presenta ai consiglieri d’amministrazione di Telecom Italia la proposta di rinnovo della governance dell’azienda. Nelle intenzioni dell’amministratore delegato, tra i punti qualificanti del nuovo assetto ci sarebbe uno snellimento del consiglio d’amministrazione, con i membri che passerebbero da 15 a 11, e un aumento da sei a sette dei consiglieri indipendenti.

Nella proposta dell’amministratore delegato, inoltre, non sarebbe previsto che la nomina del presidente debba ricadere su uno dei consiglieri indipendenti, fatto sul quale aveva molto insistito Marco Fossati e che rischia di creare tensioni durante la riunione.

Nell’attuale consiglio, dopo le dimissioni il mese scorso di Elio Catania, siedono in qualità di consiglieri indipendenti Luigi Zingales, Mauro Sentinelli, Massimo Egidi, Jean Paul Fitoussi e Lucia Calvosa.

Proprio quest’ultima è la firmataria di una proposta alternativa di rinnovo della governance, che, presentato nel corso del comitato controllo e rischi (composto dalla stessa Calvosa, Jean Paul Fitoussi, Mauro Sentinelli, Luigi Zingales) ha messo nero su bianco diverse possibili opzioni, tra cui per il Cda a 11 il sistema di nomine proporzionale, che assegnerebbe alla lista di maggioranza i 2/3 del board, rispetto agli attuali 4/5.

Una proposta sostanzialmente in linea con le indicazioni dellAsati, l’Associazione dei piccoli azionisti Telecom, che nei giorni scorsi aveva manifestato il proprio dissenso nei confronti di una eventuale decisione dei vertici di Telecom di “mettere ai voti del prossimo cda una proposta che al massimo si limita soltanto a emettere una generica formulazione di indicazioni e raccomandazioni in merito al concetto di indipendenza”.

Ciò significa che, secondo Asati, la società proporrà semplicemente un cda a 11 membri a maggioranza indipendenti, pur aspettandosi un’apertura o una sorta di mediazione da parte dell’ad Marco Patuano.

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