Telefonica accelera su Digital Plus, la pay tv spagnola della quale detiene il 22% – stessa quota detenuta da Mediaset mentre il 56% fa capo a Prisa, che ha dato 15 giorni per fare un’offerta. Secondo fonti finanziarie, Telefonica sarebbe pronta ad alzare a 900 milioni (dai precedenti 500-600 proposti un mese fa) la sua offerta per l’acquisto del 56% di Digital Plus detenuto da Prisa, mentre il Biscione – che sta riunendo in una newco la quota in Digital Plus e la sua Premium – per ora attende. Nelle borse di Milano e Madrid tutti i titoli coinvolti sono piatti tranne Prisa, che sale del 5% sulle attese.
L’attuale offerta è al rialzo rispetto a un mese fa, quando Telefonica fece un’offerta informale per un cifra tra i 500 e i 600 milioni di euro.
L’interesse della tlc iberica per Digital Plus rientra nell’ottica dell’ampliamento dell’offerta e dell’acquisizione dei contenuti televisivi a pagamento. Peraltro la pay tv digitale fa gola a tanti, attratti dalle potenzialità del bacino d’utenza sportivo della piattaforma tv, dalla ripresa degli investimenti pubblicitari in Spagna e dall’incremento complessivo del numero di spettatori.
Nel 2009, quando già Prisa aveva manifestato l’intenzione di vendere l’emittente, alcune indiscrezioni avevano svelato l’interesse dell’italiana Mediaset. E ancor prima si erano fatti avanti Telefonica, Vivendi e News Corp per l’acquisto dell’intera Digital Plus, ma all’epoca Prisa abbandonò l’idea di vendere la sua divisione a un solo acquirente perché non aveva ottenuto il prezzo che desiderava.
Altri nomi circolati in passato di potenziali acquirenti: la tv del Qatar Al Jazeera, la francese Canal Plus e Liberty Global.
Prisa, che tra l’altro controlla El Pais, è fortemente indebitata: a giugno 2012 ha annunciato un piano di ricapitalizzazione mirato a convertire 434 milioni di euro di bond in azioni classe A e Telefonica ha acquistato 100 milioni di euro di azioni destinate agli investitori istituzionali. Una mossa che, secondo gli analisti, ha rappresentato un primo passo verso un rafforzamento dell’alleanza tra i due gruppi.
A fine 2013 Prisa ha siglato la definizione della ristrutturazione del suo debito di oltre 3 miliardi di euro con le banche.