Un percorso tecnologico di comunicazione, che accompagna il visitatore tra i vicoli, le scalinate, gli scorci di Matera. Ma anche un infopoint, uno spazio di educazione interculturale sulla storia e sulla cultura della città a disposizione dei cittadini e dei turisti, capace di integrare conoscenza e divulgazione con l’uso di nuove tecnologie. Parliamo della nuova Casa Noha, una tipica abitazione scavata nel tufo nel cuore dei celebri “Sassi di Matera”, che è stata appena restaurata dal FAI – Fondo Ambiente Italiano e dalla Fondazione Telecom Italia e che aprirà oggi al pubblico.
Casa Noha sorge all’interno dell’omonimo Palazzo che domina il Sasso Caveoso vicino alla Cattedrale ed è stata acquisita dal FAI con atto di donazione delle famiglie Fodale e Latorre nel 2004. Il Palazzo originario risale al XVI secolo: i Noha, famiglia nobile le cui prime notizie risalgono al ‘400, trovarono nel primo nucleo abitato della città il luogo ideale per la costruzione della propria abitazione di rappresentanza. L’area individuata sorgeva su un canale d’erosione utilizzato per lo smaltimento dei rifiuti, un’area difficile sotto il profilo geologico e per questo non ancora urbanizzata che la famiglia riuscì a bonificare trasformandola in uno dei più significativi esempi di architettura privata dei Sassi, custode inoltre di materiali archeologici risalenti all’Età del bronzo e alla colonizzazione greca.
“Mi fa molto piacere essere qui oggi a Matera, in occasione dell’inaugurazione del progetto “Casa Noha”, finanziato da FTI nell’ambito del Bando dei beni invisibili indetto nel 2010.”, commenta Marcella Logli, segretario generale Fondazione Telecom Italia. “Un bando che scaturisce dalla visione di FTI fondata su tre valori: intuizione creativa, maestria artigianale e senso di umanità. Questi tre aspetti più caratterizzanti del nostro patrimonio genetico costituiscono il cuore pulsante della missione e il riferimento per tutte le attività di FTI, che intende favorire e supportare, tramite modelli replicabili, misurabili e basati sull’uso delle tecnologie, le aree di intervento sulle quali concentriamo attività e risorse, tra cui quella del Patrimonio storico-artistico e ambientale del nostro Paese”.
A seguito della donazione di Casa Noha, il FAI sceglie di intraprendere un intervento di restauro conservativo nel rispetto delle lontane origini di Matera per recuperare un ambiente abbandonato da decenni: viene infatti deciso non di aggiungere ma di togliere materia, scoprendo i vari strati di tufo che compongono i muri e che raccontano la storia di questo angolo dei Sassi e dell’intera città.
Grazie al contributo di Fondazione Telecom Italia, è stato infatti possibile realizzare un importante progetto di comunicazione multimediale con il racconto filmato “I Sassi invisibili. Viaggio straordinario nella storia di Matera” ideato da Giovanni Carrada e proiettato sulle pareti di sasso dell’abitazione; un’offerta con immagini, storie, suoni e riferimenti incrociati e materiale di importante valore storico-scientifico, messo assieme dal lavoro di sedici specialisti, rappresentante la prima ricostruzione completa della storia della città.
Il percorso tecnologico sarà fruibile attraverso l’APP Matera Invisibile, scaricabile gratuitamente da www.materainvisibile.it, che invita il visitatore a ripercorrere il nucleo storico della città con cinque itinerari collegati ad altrettanti elementi: l’acqua, la pietra, la luce, il tempo e lo spirito. Aperto tutti i giorni tranne i lunedì non festivi dal 1 marzo al 6 gennaio dalle 10.00 alle 18.00. Durata della visita circa 30 minuti. Il sito sarà aperto tutti i giorni tranne i lunedì non festivi dal 1 marzo al 6 gennaio dalle 10.00 alle 18.00. La durata della visita sarà di circa 30 minuti.