Vivendi stringe i tempi sulle offerte per la sua unit telecom Sfr. Il gruppo francese ha infatti chiesto ai potenziali interessati alla sua sussidiaria delle telecomunicazioni di presentare le loro offerte preliminari entro la sera di mercoledì, come indicato da una fonte vicina al gruppo francese e riportato dall’agenzia di stampa Reuters. L’avvicinamento della deadline metterebbe pressione su Bouygues, che si è fatta avanti solo nelle ultime settimane; la sua offerta però presenta difficoltà a livello di antitrust.
Secondo Bloomberg, l’operatore francese del cavo Numericable e il suo azionista Altice sarebbero già pronti a offrire quasi 15 miliardi di euro per comprare Sfr, di cui circa 11 miliardi in contanti, 3 miliardi in asset nel cavo di Numericable e un aumento di capitale da parte di Altice da 750 milioni. Vivendi attenderebbe invece ancora di conoscere nel dettaglio l’offerta di Bouygues. Sfr è il secondo maggior operatore mobile in Francia (ma gestisce anche telecomunicazioni fisse, Internet e Ip-tv) mentre Bouygues possiede il terzo maggiore carrier del paese. Non sono invece attese offerte da Iliad, quarto maggiore operatore mobile in Francia, nonostante le manifestazioni di interesse.
Le offerte dovranno includere dettagli sul prezzo, il finanziamento, la governance, le sinergie, la potenziale finestra di liquidità per Vivendi e anche una stima dell’impatto dell’accordo sui posti di lavoro in Francia, un tema chiave per il governo francese.
Non sarà facile per Bouygues, un gruppo con un ampio ventaglio di attività, dall’edilizia ai media, mettere le mani su Sfr perché fondere il secondo e il terzo maggiore operatore mobile francese può impensierire il regolatore antitrust, mentre Numericable non parte con lo stesso handicap, visto che non ha una presenza sul mercato mobile. Numericable inoltre è stata in trattative con Vivendi, a fasi alterne, fin dal 2012 sulla possibilità di questo deal, mentre Bouygues è entrata in gioco solo da poche settimane.
Intanto Vivendi continua a lavorare sul processo, intrapreso l’anno scorso, di de-merger di Sfr, che il gruppo francese vuole rendere una società indipendente. Citigroup e Societe Generale stanno collaborando con Vivendi in questa operazione di spin-off, che era il progetto iniziale di Vivendi per la sua unit telecom, con l’obiettivo di ridurre la sua esposizione al settore telecom, che richiede molti capitali, e concentrarsi su quello dei media.
Una volta che Vivendi avrà ricevuto le offerte, il cda dovrebbe decidere nel corso del mese di marzo se andare avanti con trattative esclusive con uno dei candidati e passare alla vendita, oppure non andare avanti con la vendita e proseguire invece col de-merger.