CAMBI AL VERTICE

Microsoft, Capossela si prende tutto il marketing

In una lettera il ceo Nadella annuncia le dimissioni di Bates e Reller. E presenta in dettaglio la nuova squadra in cui Capossela assume un ruolo chiave: a lui anche il budget di Penn

Pubblicato il 04 Mar 2014

Domenico Aliperto

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Era nell’aria. E alla fine le tante voci che circolavano su un possibile avvicendamento ai vertici di Microsoft dopo l’arrivo di Satya Nadella hanno avuto conferma. È lo stesso ceo a comunicarlo a tutti i suoi dipendenti con una lettera piuttosto informale. Nella quale, oltre a mettere per iscritto le proprie dichiarazioni d’intenti, annuncia tre cambi fondamentali di poltrone: con le dimissioni di Tony Bates e Tami Reller, rispettivamente executive vice president Business development and Evangelism ed executive vice president Marketing, e il nuovo incarico affidato a Mark Penn, che da responsabile della comunicazione diventa chief strategy officer, il ruolo di Chris Capossela (che sostituirà Reller e acquisirà il budget di Penn) sarà d’ora in avanti di assoluto rilievo.

Stando alle parole di Nadella, pare che il commiato di Bates sia volontario. “Tony ha deciso che per lui è arrivato il momento di cercare la sua nuova opportunità”, scrive il numero uno della multinazionale. Sbarcato a Redmond per gestire l’integrazione di Skype (di cui era ceo) e del suo team all’interno di Microsoft, negli ultimi mesi della gestione Ballmer Bates si era occupato di stabilire e incrementare le relazioni con i partner e gli sviluppatori più innovativi del colosso dell’IT. Ma che il suo compito non fosse poi così strategico lo dimostra forse il fatto che verrà sostituito da una professionalità ad interim, quella di Eric Rudder, che comunque non abbandonerà la carica di executive vice president of Advanced strategy. “Tony sarà sempre a portata di Skype”, ha tenuto a precisare Nadella.

Decisamente più chiara invece la manovra che ha escluso Tami Reller a favore di Chris Capossela, che fino a ieri si occupava soltanto (si fa per dire) di tutte le attività legate ai canali di vendita dei prodotti consumer a livello globale, responsabilità che comunque rimane nelle sue mani. Per il momento la Reller continuerà a supportare il nuovo plenipotenziario del marketing cercando al contempo nuovi incarichi fuori da Microsoft, ma le parole di Nadella per la sua ex collega hanno il sapore della cortesia formale di una rinuncia non troppo sofferta. Di lei dice: “Ho avuto la fortuna di collaborare con Tami da quando è entrata in azienda, ho apprezzato il suo contributo e sono curioso di vedere cosa farà adesso”.

Per quanto riguarda il nuovo incarico di Mark Penn, la faccenda torna a farsi meno limpida. In qualità di responsabile della comunicazione, Penn è diventato famoso e famigerato per le sue controverse campagne di advertising, considerate a volte non proprio in linea con l’immagine rassicurante che Microsoft ha sempre dato di sé. Il culmine è stata l’operazione “Scroogled” (gioco di parole tra Scrooge, l’arcigno protagonista di “Un canto di Natale” e il nome del motore di ricerca più famoso al mondo), un piano di comunicazione sull’orlo della satira che definire aggressivo è poco. E nonostante al Super bowl di inizio febbraio Penn avesse conquistato il pubblico con un commercial assai più soft, dedicato alle opportunità che la tecnologia offre ai diversamente abili, nei giorni scorsi molti commentatori avevano già azzardato un possibile cambio della guardia sul fronte pubblicitario, puntando proprio sul giovane Capossela come papabile sostituto del sessantenne Penn.

Per certi versi la nomina di Penn a chief strategy officer, rimarca Ted Schaeffler, analista di Forrester, è sia una promozione che un accantonamento del colletto bianco. “Penn non gestirà più il budget, adesso prerogativa esclusiva di Capossela, però insieme a Eric Rudder disegnerà il futuro della compagnia”. Del resto Nadella lo elogia per la sua abilità nell’analisi dei dati, ed è questo il compito primario che gli affida: indirizzare le mosse strategiche di Microsoft sfruttando a pieno gli analytics.Il tempo stabilirà se le intuizioni di Nadella rispetto al rinnovamento del proprio top management sono fondate. Per il momento il nuovo ceo di Microsoft non può che augurare a se stesso e ai propri dipendenti di raggiungere lo “swing”, quello stato di grazia che nel canottaggio si verifica quando i vogatori remano all’unisono. “È quello il nostro obiettivo, come azienda, come gruppo dirigente, come uomini”, chiosa Nadella. “Ed è in quella direzione che ci stiamo muovendo”.

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