Orange chiude il 2013 pagando le difficoltà dovuta al nuovo contesto operativo d’oltralpe, con la guerra dei prezzi che si è scatenata dopo l’entrata sul mercato di Iliad.
Il quarto trimestre si è chiuso con un Ebitda di 2,87 miliardi, a fronte dei 3,14 miliardi dell’anno precedente, mentre i ricavi sono scesi da 10,92 a 10,22 miliardi, a causa del calo del fatturato in Francia, oltre che in Polonia e Spagna. L’utile netto per il 2013 è salito da 820 milioni a 1,87 miliardi, grazie a minori oneri una tantum, mentre i ricavi sono calati da a 40,98 miliardi da 43,52 miliardi.
Nelle previsioni per il 2014 l’ex France Telecom, che ha tagliato il dividendo del 25% a 0,6 euro per azione, dai 0,8 euro distribuiti l’anno scorso, per il 2014 punta a un Ebitda compreso tra 12,1 miliardi e 12,6 miliardi con un margine in via di stabilizzazione grazie al taglio dei costi.
L’ex monopolista transalpino lancia così un avvertimento sugli effetti della concorrenza spietata in atto in Francia tra gli operatori, di cui hanno pagato il prezzo anche i concorrenti Sfr e Bouygues Telecom, con Iliad che ha conquistato sempre più clienti grazie ribassando le tariffe. “Il mercato ha bisogno di consolidarsi – ha commentato Gervais Pellissier, direttore finanziario di Orange – L’attuale agitazione intorno al consolidamento dimostra che non siamo lontani da un punto di non ritorno”.
Il mercato delle telecomunicazioni in Francia inizia ad attraversare una fare di grande trasformazione e consolidamento, che al momento vede in campo la proposta di Bouygues per una fusione tra la propria controllata Bouygues Telecom e Sfr. Mentre Altice, che controlla l’operatore via cavo Numericable, ha presentato un’offerta a Videndi sempre per Sfr.