continenti si interconnettono sono capaci di fare miracoli. Per
questo è stato lanciato in questi giorni Eu-IndiaGrid2, il
progetto per l’interconnessione delle infrastrutture di Grid
per l’e-science indiana ed europea. Già il precedente
progetto, Eu-IndiaGrid, iniziato nel 2007 e finanziato dalla
Commissione europea, ha permesso di avvicinare ricercatori
indiani ed europei consentendo loro di collaborare a programmi
avanzati di ricerca che parevano inimmaginabili. Questa
partnership, unita alla disponibilità di reti veloci e
affidabili ha favorito la sperimentazione in varie discipline e
consentito ai ricercatori di misurarsi con temi di grande
rilevanza per l’intera società, come il cambiamento climatico,
la fisica delle alte energie, le nuove frontiere della biologia,
la scienza dei materiali.
La stessa Vivianne Reading, Commissario europeo per la Società
dell’Informazione e i Media, ha accolto molto positivamente il
progetto, proprio riferendosi alla precedente esperienza che
“ha dimostrato di coinvolgere effettivamente gli attori di
entrambi i continenti a vantaggio dell’intera comunità della
ricerca”. In questo progetto un ruolo importante lo ha giocato
anche l’Italia grazie al coinvolgimento del Consortium Garr, da
anni attivo nell’implementazione, gestione ed ampliamento della
rete telematica nazionale dell’università e della ricerca
interconnessa con tutte le reti di ricerca europee e
mondiali.
Il lancio di Eu-IndiaGrid2 è avvenuto nell’ambito di una serie
di incontri che si stanno svolgendo in questi giorni a Nuova
Delhi fra Commissione europea e Governo indiano. Gli incontri
hanno come oggetto di discussione l’innovazione tecnologica e
la cooperazione in ambito scientifico e dimostrano la sempre
maggiore collaborazione fra Europa e India nell’ambito delle
cosiddette e-Infrastructure. Oltre al lancio di Eu-IndiaGrid2, si
discute sulle infrastrutture di rete per la ricerca
sovranazionali, quali Gèant e Tein3, sui programmi di
supercomputing (Prace e Deisa), e sui progetti per
l’organizzazione e la condivisione di dati scientifici (Driver
e Open Aire).
A partecipare a questa serie di incontri e workshop, esponenti
del Governo indiano, esperti della Commissione Europea e i
principali protagonisti del settore delle infrastrutture digitali
per la ricerca in Europa. Fra questi ultimi, nella delegazione
italiana c’è Enzo Valente, direttore del Garr, che oltre a
partecipare al progetto Eu-IndiaGrid2, cerca di sottolineare
l’importanza delle reti nazionali di ricerca. “Le
infrastrutture digitali rappresentano un fattore abilitante per
lo sviluppo scientifico e tecnologico; – spiega Valente –
forniscono un ambiente di lavoro che facilita la condivisione
delle risorse, delle esperienze e dei risultati all’interno
della comunità scientifica a livello globale e permettono di
affrontare problemi di grande complessità che i singoli gruppi
non sarebbero in grado di risolvere. Per questo motivo per Garr
è naturale essere presente in questa importante opportunità di
confronto”.