annunciato l’intenzione di chiudere i propri uffici in Germania
nell’ambito di un profondo piano di ristrutturazione
dell’azienda che prevede la riduzione di un terzo del proprio
organico a livello globale.
Oltre al mercato tedesco, molto probabilmente Aol lascerà anche
altri mercati europei, fra cui quello svedese, quello spagnolo e
quello francese. “Il piano di chiusura degli uffici in Francia
è stato presentato allo staff lunedì”, ha rivelato un
portavoce di Aol all’agenzia Agi. In Europa l’azienda pensa
di concentrarsi solo sul mercato britannico. Anche negli Usa si
taglia, chiudendo gli uffici di Dallas e Seattle che hanno dato
lavoro a circa 500 dipendenti.
Aol è il pioniere di internet, ma in questi anni a causa della
concorrenza ha perso molti clienti ed è stata costretta ad una
profonda ristrutturazione. Nel 2001 c’era stata la fusione con
TimeWarner, erano i periodi del boom di internet, ma in seguito
alla copiosa perdita di clienti Aol nel novembre scorso ha
annunciato una ristrutturazione per essere poi scorporata da Time
Warner. Proprio pochi giorni fa è arrivato il mea culpa
dell’artefice della fusione, l'ex Ceo di Time Warner
Jerry Levin, che ha detto: “Ho presieduto al peggiore accordo
del secolo e penso che ora sia giunto il momento di dire: sono il
responsabile. Ero al comando. Sono veramente molto dispiaciuto
del dolore, della sofferenza e delle perdite causate. Me ne
assumo la responsabilità”.
Il primo piano di ristrutturazione di Aol prevedeva un esodo
volontario di 2.500 dipendenti su 6.900 a livello mondiale.
Fallito questo piano, a cui hanno aderito solo 1100 dipendenti,
Aol ha cambiato strategia decidendo di puntare su alcuni mercati
piuttosto che su altri. Le riunioni con i dipendenti europei
inizieranno nel corso della settimana, mentre i primi impiegati
americani ad essere cassintegrati saranno informati nei prossimi
giorni. Se i dipendenti piangono, non altrettanto possono fare i
clienti di Aol che, anche in quei mercati dai quali la compagnia
si sta tirando fuori, stando a ciò che ha detto il responsabile
per la Comunicazione dell’azienda Thomas Knorpp, “potranno
continuare ad utilizzare i nostri prodotti internazionali”.