CONSOLIDAMENTO TLC

Bouygues affila le armi: per prendersi Sfr pronta a cedere antenne e frequenze a Free

L’operatore gioca d’anticipo per evitare la scure dell’Antitrust e per “scalzare” Numericable. Già trovato l’accordo per passare di mano 15mila stazioni radiobase e parte delle frequenze. Ma a vincere la partita potrebbe essere Iliad

Pubblicato il 10 Mar 2014

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L’operatore francese Bouygues Telecom cerca di prevenire le obiezioni dell’antitrust al suo eventuale merger con Sfr, l’operatore telecom che Vivendi ha messo sul mercato. Bouygues si è accordata per vendere la sua rete mobile di 15.000 stazioni base a Free Mobile (parte del gruppo Iliad) per 1,8 miliardi di euro nel caso venisse scelta da Vivendi per comprare Sfr. Il Ceo di Bouygues, Olivier Roussat, ha annunciato l’accordo al quotidiano francese Le Journal du Dimanche e Free ha confermato il deal in una nota.

Questo accordo per la cessione della rete mobile e di alcune delle frequenze (parte anche nel 4G) di Bouygues in concomitanza col suo merger con l’operatore telecom di Vivendi ha lo scopo di evitare le obiezioni dell’autorità antitrust francese, di porre rimedio alle possibili difficoltà sul piano della concorrenza sul mercato mobile del paese e di presentarsi agli occhi di Vivendi con condizioni più “alla pari” rispetto al concorrente Numericable, l’operatore del cavo che, tramite la controllante Altice, ha pure presentato un’offerta d’acquisto per Sfr ma non possiede una rete mobile.

Se l’operazione andrà avanti, Free Mobile trarrà vantaggio dal ritrovarsi in possesso di una rete nazionale già pronta, senza dover comprare capacità da quella di Orange, alla quale oggi già paga tra i 500 e i 700 milioni di euro ogni anno. Free ha dichiarato che finanzierà l’accordo con contante e prestiti bancari, senza ricorrere ad aumenti di capitale.

Spetta ora a Vivendi decidere se accettare l’offerta di Bouygues o quella di Numericable. Fonti interne al colosso francese hanno indicato a Les Echos che la mossa di Bouygues riporta equilibrio nella scelta che prima pendeva a favore di Numericable.

L’accordo tra Bouygues e il gruppo Iliad potrebbe infatti rappresentare una buona notizia per Vivendi, secondo Exane Bnp Paribas. Se l’offerta di Altice per Sfr poteva sembrare più sensata dal punto di vista della normativa antitrust, ora che Bouygues ha intenzione di cedere alcuni dei suoi asset la proposta di quest’ultima andrebbe incontro a minori opposizioni da parte dell’autorità. Secondo il broker, questo aumenterebbe la concorrenza per l’acquisizione di Sfr a vantaggio della controllante.

In un’intervista pubblicata questa mattina su Les Echos il presidente dell’Autorità per la concorrenza, Bruno Lasserre, ha infatti indicato che la vendita a Free della rete Bouygues Telecom potrebbe facilitare l’esame dell’offerta per Sfr.

Da parte sua il ministro dell’Industria francese Arnaud Montebourg ha dichiarato in un’intervista con Le Parisien che “La concorrenza distruttiva si fermerà se torneremo a tre operatori mobili continuando a tenere i prezzi bassi. Non si fermerà se Numericable acquisisce Sfr, perché continueranno ad esserci quattro reti mobili concorrenti”.

Ma il vincitore – neanche troppo a sorpresa – di queste manovre potrebbe essere Iliad, il gruppo delle telecomunicazioni low-cost che ha costretto le grandi rivali a riorganizzare offerte e prezzi e che potrebbe ora tornare a rappresentare l’elemento determinante verso un consolidamento del mercato francese. Le tre grandi telco della Francia – Orange, Sfr e Bouygues Telecom – hanno sofferto l’ingresso di Iliad sul mercato mobile che ha innescato una guerra dei prezzi, erodendo i loro profitti. Ora il miliardario fondatore di Iliad, Xavier Niel, ribattezzato “l’enfant terrible” dell’industra telecom francese, si prepara a fare da catalizzatore di una serie di manovre che potrebbero alla fine rafforzare notevolmente la posizione del suo gruppo.

L’accordo con Bouygues, in caso di un suo merger con Sfr, è infatti un “colpo grosso” per Iliad, che si sta ancora costruendo la sua rete mobile. La società ha detto oggi che in soli due anni ha raggiunto una quota del 12% del mercato mobile francese ma l’obiettivo è arrivare al 25%. Proprio sfruttando la guerra dei prezzi scatenata in Francia, Iliad ha messo a segno risultati in forte crescita nel 2013, in particolare un incremento dell’utile netto del 42%, dai 186,5 milioni del 2012 a 265,4 milioni, e un aumento dei ricavi del 19% a 3,75 miliardi. “Essere piccoli tra due giganti è quello che ci piace”, ha dichiarato Niel. “Questo accordo ci permetterà di essere molto aggressivi”. E quindi Orange, Sfr e Bouygues continueranno a sentire la pressione di Iliad: anche con un consolidamento in vista, Niel è sicuro che “Sarà Iliad a uscire vincitore”.

Iliad sarebbe addirittura disposta a considerare Bouygues per un possibile merger nel caso in cui Vivendi scegliesse di fondere Sfr con Altice (Numericable), secondo una fonte sentita da Reuters. “Siamo sempre pronti a agitare le acque della competizione in Francia”, ha detto Niel.

I titoli telecom sono intanto in fermento alla Borsa di Parigi, riflettendo le grandi manovre nel settore: alle 12 di oggi Bouygyes metteva a segno un progresso del 9,8% a 33,03 euro e Iliad avanzava del 12,5% a 212,6, mentre Numericable cedeva il 14% a 24,41 euro. A fine giornata Bouygues risulta in salita dell’8,7% a 32,69 euro, mentre Numericable ha perso il 12% a 24,90 euro e Altice è in flessione dell 7,1% a 27,51 euro.

Il processo non è comunque chiuso e non si preannuncia breve: secondo quanto dichiarato da Bruno Lasserre a Le Figaro, ci vorranno circa nove mesi per l’autorità francese che vigila sulla concorrenza per esaminare la vendita di Sfr. Numericable continuerà a sostenere l’opportunità della propria proposta, che mantiene quattro operatori sul mercato mobile francese, mentre Bouygues ritiene che la riduzione in Francia a tre operatori è diversa da quella che si sta verificando in Germania con la proposta fusione tra le unit locali di Telefonica e Kpn, sotto attento esame dell’Unione europea, perché rimarrebbe intatto l’operatore low-cost Iliad, mentre in Germania “sparisce” proprio l’operatore “discount” E-Plus.

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