Vodafone punta su Spotify: il 15 marzo il debutto in Italia

Per i clienti dell’operatore sconto del 30% sull’abbonamento alla piattaforma e un mese di servizi gratis. Il direttore consumer mobile Gastaut: “Vogliamo incrementare traffico dati: la qualità della nostra rete farà la differenza”

Pubblicato il 10 Mar 2014

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“Il nostro obiettivo è far utilizzare sempre di più la rete ai nostri clienti, proponendola come elemento che fa la differenza”. Così Stefano Gastaut (nella foto), direttore consumer mobile di Vodafone Italia, motiva la scelta del colosso delle tlc di offrire ai propri utenti in Italia, a partire dal 15 marzo, l’abbonamento a Spotify a 6,99 euro, e non a 9,99 euro al mese, con uno sconto quindi del 30% e il primo mese gratuito. Questo grazie a un accordo con la piattaforma di musica in streaming che era già attivo in circa 30 paesi in tutto il mondo, e che in Europa era stato sperimentato nei mesi scorsi in Irlanda e Gran Bretagna.

“Sempre più persone utilizzano la rete dati – afferma Gastatut descrivendo il cambiamento di abitudini che si sta sviluppando nell’ultimo periodo – su 29 milioni di Sim attive con Vodafone circa 10 milioni riguardano smartphone e tablet. E chi già possiede dispositivi mobili li usa sempre di più: registriamo infatti una crescita del consumo dati con tassi di incremento annuo che superano il 50%”.

Grazie alla promozione decisa con Spotify Vodafone mira così ad attirare nuovi clienti interessati al traffico dati, per sfruttare al massimo le potenzialità di una rete su cui sta investendo con convinzione, raddoppiando i fondi per il progetto Spring per la diffusione della banda ultralarga mobile e fissa, e che tra il 2014 e il 2015 prevede un investimento totale di 3,6 miliardi di euro.

“Chi è abbonato ai servizi di musica in streaming – osserva Gastaut – in media scolta mezz’ora di canzoni al giorno, che corrispondono a circa 15 ore al mese e a un gigabyte di traffico. E la soglia di un gigabyte al mese rappresenta un aumento significativo del consumo medio di dati per i nostri utenti italiani”.

Quanto a Spotify, per il gigante svedese dello streaming questo accordo è uno strumento per accelerare la propria espansione, con un parco di iscritti che ha ormai superato i 24 milioni di persone, di cui un quarto a pagamento.

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