LA RISOLUZIONE

Nsa, Europarlamento: “Sospendere spionaggio o non approviamo accordi con Usa”

Strasburgo chiede alla Ue di bloccare l’iter dell’intesa sul commercio e sul trasferimento dei dati bancari finché gli Stati Uniti non fermeranno la sorveglianza. Stop anche al Safe Harbour

Pubblicato il 12 Mar 2014

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L’approvazione da parte del Parlamento europeo dell’accordo commerciale con gli Usa potrebbe è a rischio se i programmi di sorveglianza di massa non saranno fermati. Lo dice una risoluzione che chiude sei mesi d’indagini sulle attività di spionaggio dell’Nsa e approvata oggi dai deputati di Strasburgo. Secondo gli europarlamentari dunque la Ue dovrebbe sospendere l’accordo di trasferimento dati bancari e il “Safe Harbour” perché “la lotta al terrorismo non può giustificare una sorveglianza di massa segreta e illegale”. La risoluzione è stata approvato con 544 voti a 78, con 60 astensioni.

“Le rivelazioni di Snowden ci hanno dato la possibilità di reagire – spiega il relatore Claude Moraes (S&D, UK) – Spero che trasformeremo quelle reazioni in qualcosa di positivo e duraturo nel prossimo mandato del Parlamento, in una legislazione sulla protezione dei dati di cui tutti possiamo essere orgogliosi. Neanche il Congresso degli Stati Uniti ha condotto un’inchiesta”.

Il consenso del Parlamento all’accordo finale sul commercio e gli investimenti (Ttip) con gli Stati Uniti “potrebbe essere minacciato fino a quando la coltre delle attività della sorveglianza di massa, le intercettazioni delle comunicazioni nelle istituzioni dell’Ue e le rappresentanze diplomatiche non saranno completamente fermate”, affermano i deputati nella risoluzione. Il Parlamento dovrebbe, pertanto, rifiutare il suo consenso all’accordo finché non siano pienamente rispettati i diritti fondamentali Ue, aggiungendo che la protezione dei dati dovrebbe essere comunque esclusa dai negoziati commerciali.

I deputati, inoltre, hanno chiesto “l’immediata sospensione” dei principi sulla privacy del Safe Harbour (norme volontarie di protezione dei dati per aziende extra Ue sul trasferimento di dati personali di cittadini europei negli Stati Uniti). Questi principi “non provvedono a un’adeguata protezione dei cittadini europei”, affermano i deputati, esortando gli Stai Uniti a proporre nuove regole per il trasferimento dei dati personali che soddisfino i requisiti Ue.

Da sospendere anche il programma finanziario di controllo del terrorismo (Tftp) finché le accuse nei confronti delle autorità statunitensi riguardo l’accesso a dati bancari dei cittadini europei fuori dal contratto siano chiarite, insistono i deputati.

Il testo approvato fa riferimento anche di un “Programma europeo di protezione informatori”, che dovrebbe prestare particolare attenzione alla “complessità della denuncia delle irregolarità nel campo dell’intelligence”. Si invitano gli Stati membri a esaminare la possibilità di concedere agli informatori (“whistleblowers”) protezione internazionale.

I deputati chiedono, inoltre, “un nuovo corso digitale” in Ue ed evidenziano che l’Europa dovrebbe sviluppare una propria cloud e soluzioni IT, includendo tecnologie di sicurezza informatica e crittografia per assicurare un alto livello di protezione di dati.

L’indagine della commissione per le libertà civili riguardo la sorveglianza di massa dei cittadini europei è iniziata nel Settembre 2013. Sono state organizzate un totale di 16 audizioni.

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