Europa, Medio Oriente e Africa alla taiwanese Compal Broadband
Networks (Cbn). La notizia è stata confermata da fonti ufficiali
dell’azienda, anche se non sono stati rivelati i termini
finanziari dell’accordo. Secondo gli analisti il business Emea
dei modem via cavo della Motorola vale 50-60 milioni di dollari
l’anno. I Cpe (customer premise equipment) sono dispositivi
elettronici per le telecomunicazioni usati come terminali per
l’utente finale, come i gateway, mentre l’EuroDocsis è la
versione europea dello standard Docsis per la tramissione dati
via cavo.
Motorola continuerà a sviluppare i Cpe Docsis ma passerà poi
alla Cbn la licenza della tecnologia. In cambio, la taiwanese
personalizzerà questi prodotti per il mercato europeo. La Cbn
già produce i modem voce della Motorola; in base al nuovo
accordo avrà anche il compito di vendere e fornire assistenza
per questi prodotti per gli operatori del cavo sui mercati
Emea.
Alan Lefkof, corporate vice president e general manager della
divisione Broadband home solutions di Motorola, sottolinea che la
decisione di trasferire le attività Emea legate ai Cpe
EuroDocsis alla Cbn non significa che l’azienda americana punti
di meno sullo sviluppo di questi prodotti o si voglia ritirare
dall’area Emea. Al contrario, ha spiegato Lefkof, la taiwanese
potrà “ritagliare su misura” i terminali per gli ambienti
EuroDocsis, che usano canali della fascia 8MHz, mentre il Docsis
nordamericano usa i canali a 6MHz.
"Continueremo a introdurre nuovi prodotti”, ha assicurato
Lefkof. "L’accordo con la Cbn è un cambiamento del
modello di business sul mercato Emea nel senso che aumenterà il
supporto ai clienti”. Nella visione della Motorola, la Cbn e
l’azienda che la possiede, la Compal Electronics, sono già
esperte nel campo di EuroDocsis. Se prima Motorola doveva spedire
i Cpe EuroDocsis dall’Asia a uno stabilimento dell’Europa
centrale dove venivano applicate le modifiche per il mercato
Emea, ora, grazie al nuovo ruolo della Cbn, questo passaggio
intermedio verrà eliminato e tutte le “personalizzazioni”
per l’Emea saranno fatte in Asia, per spedire quindi i prodotti
direttamente all’utente finale.