VALUTA VIRTUALE

Bitcoin, MtGox “resuscita” ma solo per il check del credito

La piattaforma giapponese chiusa per bancarotta torna online per permettere agli utenti di controllare il portafogli elettronico: misura precauzionale per impedire la falsificazione dei dati nell’eventualità di cause giudiziarie

Pubblicato il 18 Mar 2014

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Torna in vita MtGox, una delle principali piattaforme per lo scambio di Bitcoin chiusa oltre tre settimane fa, ma solo per consentire agli utenti di effettuare l’accesso al proprio portafogli elettronico e controllare il proprio credito in valuta virtuale, non per ritirarla.

Riaprendo gli account degli utenti, la giapponese MtGox ha avvertito che la quota di Bitcoin “apparentemente” in possesso di ciascun investitore “non costituisce una presa d’atto delle richieste” di restituzione del denaro investito. In realtà la misura è stata decisa per proteggere MtGox nell’ambito delle procedure già avviate per bancarotta e assicurarsi che gli utenti non falsifichino il loro credito. L’ammontare di ciascun credito è basato sui dati raccolti poco prima che, a fine febbraio, la piattaforma chiudesse tutte le transazioni e sbarrasse ufficialmente le porte del sito, facendo crollare il valore della moneta digitale e contribuendo ad alimentare speculazioni sulla sua effettiva stabilità.

Pochi giorni dopo il suo ceo, Mark Karpeles, 28enne francese, ha depositato richiesta di bancarotta al tribunale di Tokyo, riconoscendo che una grande quantità della valuta virtuale scambiata sul sito era “scomparsa” e chiedendo la protezione dai creditori.

Meno di una settimana dopo ha chiuso anche Flexcoin, banca canadese specializzata in moneta virtuale.

Ma le altalenti vicende della moneta digitale, mai riconosciuta da alcun organismo ufficiale, non hanno impedito la nascita di una nuova piattaforma globale per il trading di Bitcoin da parte di grandi investitori istituzionali. L’iniziativa, presa dalla società di Tlc Perseus e dal gruppo specializzato nelle contrattazioni delle valuta digitale Atlas promette di offrire garanzie di solidità agli operatori e dare credibilità al mercato di Bitcoin, evitando collassi come quello di MtGox.

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