Sistri, l’IT che controlla i rifiuti. Scacco matto alle ecomafie

Pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministro dell’Ambiente che istituisce il sistema di controllo telematico sulla trcciabilità dei rifiuti. Circa 600.000 le aziende coinvolte.

Pubblicato il 14 Gen 2010

Scatterà da luglio quello che è stato già ribattezzato da
molti il “Grande Fratello” della spazzatura. E’ stato
pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del ministro
dell’Ambiente che istituisce il Sistri, sistema di controllo
telematico sulla tracciabilità dei rifiuti che la Prestigiacomo
ha ricevuto in eredità dal Governo Prodi. Il Sistri sostituirà
l’attuale modello cartaceo di gestione operativa e
amministrativa in tema di tracciabilità dei rifiuti con un più
innovativo procedimento basato su tecnologie informatiche. Si
tratta della più complessa operazione di informatizzazione in
materia ambientale degli ultimi 10 anni.

Tutti i rifiuti speciali, quelli più tossici e difficili da
smaltire (solo per la Campania il sistema si occuperà anche dei
rifiuti urbani) , saranno monitorati alla partenza e all’arrivo
tramite telecamere controllate dai carabinieri e seguiti durante
i loro tragitti attraverso un localizzatore Gps. E’ una sfida
al business delle ecomafie, in nome dell’efficienza, della
trasparenza e della legalità sull’intero ciclo della
movimentazione dei rifiuti speciali. La massa di rifiuti
monitorata sarà di 147 milioni di tonnellate all’anno, il 10%
dei quali ritenuti pericolosi.  

Il sistema funzionerà grazie ad una chiavetta Usb per ciascuna
unità locale e per ciascun mezzo in dotazione dell'azienda
dedicato al trasporto di rifiuti speciali e ad un dispositivo Gps
che avrà la funzione di localizzare il veicolo e monitorare il
percorso effettuato. Il rifiuto, pertanto, verrà seguito in
tutte le sue fasi dalla produzione, alla movimentazione e al
recupero/smaltimento, mettendo così in rete tutti i soggetti
coinvolti nella filiera di gestione del rifiuto (produttore,
trasportatore, intermediario, recuperatore/smaltitore). Il
maggiore vantaggio sta proprio nella trasparenza e
nell’immediatezza della denuncia di eventuali illeciti, che
oggi può essere sporta solo dagli Enti competenti dopo accurati
controlli, ed è inevitabilmente tardiva rispetto
all’attuazione del danno.

Al Sistri avranno l’obbligo di aderire, tramite la Camera di
Commercio, circa 600.000 aziende con più di 11 dipendenti, e
tutte le aziende di trasporto riceveranno a proprie spese, per
una quota che oscilla fra i 100 e i 700 euro annuali, il kit di
controllo satellitare. Per le piccole aziende l’adesione è
volontaria. Sarà inoltre istituito un comitato di controllo e
vigilanza sul Sistri, composto da 15 membri nominati dal
Ministero dell’Ambiente. L’operazione è a costo zero per lo
Stato, dato che l’investimento iniziale per acquistare il
brevetto verrà restituito dalle tariffe che le imprese sono
tenute a pagare.  

“Parte la grande sfida della lotta alle ecomafie,  –  ha
commentato in conferenza stampa il ministro dell’Ambiente
Stefania Prestigiacomo – il movimento dei rifiuti sarà
controllato in tempo reale dai Carabinieri; il Sistri garantirà
trasparenza e legalità sull’82% dei rifiuti complessivi
attraverso il controllo satellitare via Gps e con un sistema di
telecamere piazzate in tutte le discariche a livello nazionale.
Così – ha concluso il ministro – la fetta della criminalità
organizzata nel campo dei rifiuti sarà sempre più circoscritta
e facile da colpire”. Gongola anche il Comandante generale
dell'Arma dei Carabinieri, Generale Leonardo Gallitelli,
secondo cui “Sistri è un progetto importante per la legalità,
la semplificazione e la trasparenza”.

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