”Sul fronte dell’innovazione tecnologica e l’avvio definitivo dei progetti legati alle smart cities servono un’alta integrazione dei progetti, la loro replicabilità sui territori e risorse opportune”. E’ quanto ha osservato il presidente dell’Anci, Piero Fassino, intervenendo ad un convegno presso la nuova Fiera di Roma, nell’ambito dello Smau, dedicato alla rivoluzione digitale nelle città.
In questo momento, ha spiegato Fassino, sono disponibili in molte banche dati ”ma tuttavia bisogna evidenziare la presenza di una scarsa capacità del loro utilizzo e uno scarsissimo grado di integrazione. Sono inoltre numerose le proposte che dal mondo tecnologico vengono messe a disposizione degli amministratori delle città, ma in questo ambito è importante per i cittadini avviare una replicabilità su larga scala dei progetti, che possono migliorare numerosi settori, tra i quali la sicurezza e i trasporti”.
Naturalmente tutto ciò, ha osservato il presidente di Anci, ”fa scattare un ragionamento complessivo sulle risorse, che peraltro non possono essere solo pubbliche. Per questa ragione penso che una delle fonti più significative di finanziamento siano i fondi Ue, anche se il ciclo 2014-2020 non credo che sia al momento ancora soddisfacente” per le necessità delle città ”e rischia di non allocare risorse adeguate nelle realtà metropolitane attraverso i Pon”. Per questa ragione, ha concluso Fassino, è necessario completare la copertura del territorio con la banda larga, sviluppando quanto possibile nelle aree metropolitane la banda ultra larga, come sta accadendo a Torino, dando un carattere strategico ai Pon città, che possono accelerare in maniera importante le scadenze previste nel contesto dell’agenda digitale”.