Una decisione che piace a Wall Street. Il colosso dell’informatica Hewlett-Packard ha annunciato sia l’aumento della cedola trimestrale del 10,2%, da 0,1452 a 0,16 dollari per azione, sia il prossimo ingresso nel settore delle stampanti 3D e il titolo balza del 2,18%: viene scambiato a a 32,15 dollari a fronte di un aumento dello 0,39% del Nasdq.
L’aumento della cedola annunciato oggi sarà valido da quando il consiglio di amministrazione di Hp dichiarerà il prossimo dividendo, probabilmente a maggio; non riguarda, dunque, la cedola precedentemente annunciata e che sarà pagata il prossimo 2 aprile: il dividendo in questo caso rimarrà pari a 14,52 centesimi per azione.
Il titolo viene premiato a Wall Street anche per le parole giunte da San Francisco dalla Ceo Meg Whitman, che ha fatto sapere nel corso della riunione annuale con gli azionisti che Hp farà “un grosso annuncio tecnologico” che riguarda le stampanti 3D a giugno.
Gli executive di Hp prevedono che le vendite globali di stampanti 3D saliranno a un valore di 11 miliardi di dollari entro il 2021, contro i 2,2 miliardi di dollari fatturati nel 2012. Di qui la spinta del colosso americano a investire nella tecnologia, creando anche prodotti capaci di catturare il mercato di massa. Nel corso del meeting con gli investitori, la Whitman ha detto che Hp è riuscita a superare i limiti creati dai materiali che vengono usati nel processo di stampa 3D oggi.
La Ceo ha infatti spiegato che i laboratori interni di ricerca di Hp hanno risolto i problemi legati alla qualità dei substrati usati nei processi di stampa 3D e che incidono sulla resistenza dei prodotti finiti. “Il mercato maggiore sarà quello enterprise”, ha anche detto la Whitman, riferendosi alla produzione di componenti e prototipi per l’industria.
Il mercato delle stampanti 3D non è attualmente servito da colossi come Hp, ma da una serie di piccole aziende che stanno cercando di suscitare interesse sul mercato consumer, oltre che fornire strumenti professionali o industriali. L’analista di Rbc Capital, Amit Daryanni, ha detto che Hp è in grado di “sfruttare la tecnologia di stampa esistente e i suoi canali distributivi per diventare un formidabile protagonista in questo mercato nel lungo periodo”. L’analista non si aspetta però che la concorrenza di Hp distrugga player più piccoli ma che l’aumentato interesse per la stampa 3D, anche a livello consumer, crei più opportunità per tutti.
Dalle anticipazioni della Whitman non è chiaro quale tipo di tecnologia o prodotto Hp si appresti a lanciare, ma la Ceo ha chiarito che il focus sarà “prima sul lato business, e solo dopo su quello consumer”.
Il mercato ha finora dato ragione alla strategia di Hp: già lo scorso febbraio l’azienda ha sorpreso Wall Street presentando dati trimestrali positivi in tutti i settori chiave. In particolare, i ricavi del business dei Pc sono stati pari a 8,53 miliardi, in crescita del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, grazie all’aumento delle vendite dell’8% nel segmento business. I ricavi totali delle stampanti sono scesi invece del 2% in un anno, contro un incremento generale del segmento hardware del 5%: non stupisce che Hp cerchi di rivitalizzare questo ramo d’attività puntando sul 3D.