Da recenti studi i device a piccolo schermo come smartphone e tablet sno spesso preferiti al computer per navigare e svolgere tutta una serie di attività che generalmente richiederebbero uno schermo più ampio, come vedere film e serie tv. La mobilità è in questo settore un fattore che non va per nulla trascurato: i prodotti di Vodafone e dei maggiori operatori infatti non fanno che proporre tariffe convenienti, rivolte soprattutto a chi intende sfruttare appieno il traffico dati mentre si sposta.
Addirittura, carpita questa esigenza, gli operatori si trovano a proporre a prezzi vantaggiosi abbonamenti con cellulari inclusi, capaci di far risparmiare il consumatore che magari non si lascerebbe affascinare dall’apparecchio singolarmente a causa del suo costo, ma che decide di chiudere un occhio pagandolo a rate con associata una tariffa adatta alle sue esigenze.
Il mercato della pubblicità allora non è da meno: sempre attento ad intercettare le tendenze, ecco che ha scoperto un modo semplice per attrarre il consumatore durante le sue scorribande in rete via smartphone e tablet. Se il consumatore è dinamico, di fondamentale importanza è raggiungerlo con canali e linguaggi appropriati a tale nuova abitudine.
Si tratta della pubblicità mobile, che compare sui nostri schermi anche quando accediamo ad applicazioni o ai social network: secondo eMarketer, il 2013 ha già presentato risultati a dir poco interessanti, raggiungendo livelli di crescita pari al 105%. Ecco allora che, monetariamente parlando, si arriva a 18 miliardi di dollari, pari a ben 13 miliardi di euro.
Per l’anno in corso poi, la crescita dovrebbe raggiungere ancora percentuali pari all’oltre 75%, per un guadagno stimato di 31,45 miliardi di dollari, l’equivalente dei nostri 22,8 miliardi di euro. Le stime parlano chiaro: nell’ambito della pubblicità digitale l’advertising su device mobili rappresenterà entro la fine dell’anno un quarto della torta in tutto il mondo.
Neanche a dirlo, i due protagonisti sono Google e Facebook, registrando nello scorso anno livelli di successo pari al 75,2% di quanto la pubblicità mobile ha “fatturato” nel 2013, per guadagni pari a 6,92 miliardi di dollari.
Google in particolare nel 2013 ha raggiunto il 50% della quota di mercato della pubblicità sui dispositivi mobili, tra l’altro il motore di ricerca ha registrato una crescita dei ricavi sul mobile pari al 23,1% nel 2013 su tutta la torta dei suoi ricavi in pubblicità: una cifra che è cresciuta fino a toccare la buona percentuale del 33,8% nel 2014.
Tuttavia c’è da dire che secondo le stime di eMarketer, alla fine del 2014 i successi riguardo la quota di mercato detenuta da Google nel settore dell’advertising mobile scenderanno dall’attuale 50% al 46,8%. Questo a causa dell’ambiziosa scalata al successo di Facebook, che in pochi anni ha visto uno sviluppo costante.
La storia ci riporta indietro al 2012, quando il celebre social blu occupava un 5,4% nella torta mondiale della pubblicità: una cifra che è cresciuta di molto solo in un anno, raggiungendo il 17,5% e che promette di toccare percentuali del 21,7% secondo le stime di eMarketer.
Una crescita in virtù della famosa pubblicità sui device mobili, su cui Facebook ha deciso di puntare: una scelta intelligente, visto che la solita fonte prevede risultati pari al 63,4% dei ricavi pubblicitari del settore digital entro la fine del 2014.