Per il ripristino di Twitter in Turchia scende in campo il presidente della Repubblica, Abdullah Gul (nella foto), che ha voluto sottolineare come il “blocco totale” della rete e dei social network “non sia legalmente possibile”. Dal canto suo però il premier Recep Tayyip Erdogan non si muove dalla sua posizione: “Se non obbediscono alle nostre leggi, faremo ciò che è necessario. Non siamo una repubblica della banane. Nessuno può violare la nostra privacy”, afferma, e ad avvalorare le sue parole c’è il fatto che nel corso del fine settimana il Governo ha implementato il blocco di Twitter, impedendo l’accesso anche al Dns di Google.
Intanto dalla presidenza della Repubblica hanno confermato che sono in corso contatti con Twitter, che in Turchia conta su 12 milioni di account, per ripristinare il dialogo e trovare una soluzione a quella che Gul ha definito come un’ ”amara situazione”. A causare il blocco del social network disposto dall’autorità turca per le comunicazioni era stata la pubblicazione di intercettazioni illecite che riguardavano il premier e i suoi familiari.
“La Turchia può avere richieste legittime. Queste richieste vanno comprese e i negoziati vanno avviati subito – ha concluso Gul – Spero si possa risolvere velocemente, è una situazione naturalmente spiacevole per un paese sviluppato come la Abdullah Gul“.