Pervasività delle Ict, mercato unico delle telecomunicazioni e Internet aperto: è un appello per un Continente Connesso quello che ha fatto il vice-presidente della Commissione europea Neelie Kroes oggi alla conferenza organizzata dal quotidiano Handelsblatt, a pochi giorni dal voto del Parlamento sul mercato unico delle telecomunicazioni.
La Kroes ha sottolineato come l’innovazione digitale non riguardi solo la banda larga, le telecomunicazioni e le Ict: dalle automobili connesse alla Internet of Things, dalle smart grid per l’energia all’e-health, dagli stabilimenti industriali che fanno prodotti su misura all’uso dei Big data nelle banche, ogni settore ne è toccato: la digital economy è sempre più l’economia tout court. E tocca tutte le aziende, grandi e piccole, rendendole più agili e flessibili. “Tutte queste aziende, tutta l’economia della Germania, tutta l’economia dell’Europa sta diventando digitale”, ha affermato la Kroes. “Senza il digitale, la Germania si ferma. Con reti e servizi migliori, la Germania funzionerà anche meglio. Ed è per questo”, ha proseguito il vice-presidente della Commissione europea, “che il cancelliere Merkel parla di costruire una Digital Europe ed è per questo che oggi sono qui a darle il mio sostegno. E’ per questo che il prossimo presidente della Commissione deve essere un Digital President”.
Secondo la Kroes la ripresa economica dell’Europa passa attraverso gli investimenti nelle reti e in una “reale trasformazione digitale di come organizziamo la nostra società e l’economia”. Dagli investimenti Ict dipende la metà della crescita della produttività, ha sottolineato la Kroes.
Il mercato unico delle telecomunicazioni, poi, è per la responsabile della Digital Agenda “il piatto forte” di tutto il progetto europeo: già oggi milioni di europei godono della libertà di spostarsi da un paese all’altro, per piacere o per lavoro, e le aziende stabiliscono sedi in paesi diversi, ma non possono comunicare fluidamente attraverso i confini: “Non possono usare il seamless computing, il mobile non è davvero mobile: è una follia”, ha dichiarato la Kroes, portando degli esempi: passando da un paese all’altro, un servizio Internet su quattro si blocca; un quarto delle persone spegne il telefono all’estero e la metà disattiva i dati mobili; le aziende devono siglare un contratto telecom diverso su ogni mercato con fornitori diversi da paese a paese. “Non c’è nessuna garanzia di qualità, sicurezza e servizio. Un pessimo affare se state considerando un investimento da milioni di euro nel cloud”, ha osservato la Kroes.
Secondo la vice-presidente della Commissione, il mondo telecom deve cambiare: “Gli interessi costituiti spingeranno sempre per il mantenimento dello status quo. Ma se vogliamo che l’Europa abbia un ruolo di leader dobbiamo cambiare. Dobbiamo investire. Dobbiamo cogliere l’opportunità del singolo mercato e sfruttarla. Questa è l’era dell’informazione e della comunicazione: è ora che il mercato unico diventi realtà”.
La Kroes ha concluso il suo intervento annunciando l’incontro con Tim Berners-Lee. Nemmeno Internet deve avere confini: “Ora che entriamo nella nuova era digitale, non voglio assistere a uno spezzettamento di questa tecnologia in una serie di intranet nazionali. No alle piattaforme frammentate. No alle regole divergenti che non dialogano tra loro. No ai paesi che vanno ognuno per conto proprio. No alle reti che supportano solo i propri sistemi, i propri servizi, le proprie cloud, e non si relazionano con gli altri”.
“Abbiamo tutti gli strumenti in mano”, ha concluso la Kroes. “Dobbiamo cominciare con le reti. Con le protezioni che le rendono sicure. Col modello che governa l’intero sistema. Dobbiamo costruire il mondo di domani, non attaccarci nostalgicamente al passato. Internet richiede un modo di pensare ‘senza confini’, esige il single market”.