Telecom, Assogestioni: “Nessun patto per la scelta del presidente”

L’annuncio del coordinatore del comitato dei gestori, Marco Vicinanza: “Ciascun fondo deciderà in autonomia. Molto dipenderà dai proxy voters”. E ribadisce: “Vogliamo rimanere minoranza e non avere ruoli esecutivi”

Pubblicato il 26 Mar 2014

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Per la scelta del nuovo presidente di Telecom Italia non c’è un patto di voto tra i fondi azionisti, che quindi si muoveranno in ordine sparso. Lo ha detto il coordinatore del comitato dei gestori, Marco Vicinanza, a margine del Salone del risparmio.

“Andiamo a briglie sciolte, separati. Non andiamo a esprimere il presidente perché vogliamo rimanere di minoranza e quindi non avere ruoli esecutivi”, ha spiegato. Per il rinnovo del Cda Telecom, oltre alla lista di Assogestioni – candidati Lucia Calvosa, Davide Benello e Francesca Cornelli – sono state presentate altre due liste: quella di Telco con l’indicazione di Giuseppe Recchi come presidente e quella di Findim (Marco Fossati) con la candidatura di Vito Gamberale. I fondi di Assogestioni saranno dunque l’ago della bilancia nella scelta del presidente tra Recchi e Gamberale.

“Non fa parte del nostro mandato fare patti di voto. E’ una scelta che ciascuna sgr farà in indipendenza. Noi presentiamo liste di minoranza ma sugli altri punti all’ordine del giorno sono scelte dei singoli gestori”, ha aggiunto. Vicinanza non fa proiezioni su come le liste Findim e dei fondi si divideranno i tre posti di minoranza in consiglio.

“Alla fine dipenderà molto dai proxy voters. A seconda che diano indicazioni in un senso o nell’altro sposteranno tanto”, ha spiegato, aggiungendo che i proxy dovrebbero esprimersi” tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima”. Nel caso in cui la lista dei fondi non conquistasse tutti e tre i posto l’ordine dei nomi “è rilevante”, ha concluso.

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