Entrerà in vigore da lunedì prossimo, 31 marzo, il regolamento per la tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica approvato dal Consiglio dell’Autorità lo scorso 12 dicembre.
Le modalità applicative del regolamento, che promuove l’offerta legale di contenuti digitali e definisce le procedure di enforcement nel caso di violazioni commesse in rete o sui mezzi radiotelevisivi, sono state presentate oggi agli addetti ai lavori nell’ambito di un seminario organizzato presso la sede di Roma dell’Agcom.
Per l’invio delle istanze e la loro gestione è stata predisposta un’area dedicata che sarà resa accessibile dal sito web dell’Autorità o direttamente dall’indirizzo www.ddaonline.it. Il sistema, messo a punto in partnership con la Fondazione Ugo Bordoni, prevede una procedura specifica e innovativa che sarà interamente telematica, in linea con quanto stabilito dal Codice dell’Amministrazione digitale. Per assistere e guidare chi voglia segnalare all’Autorità presunte violazioni e avviare così l’iter previsto dal regolamento, saranno disponibili online un manuale d’uso e una guida alla compilazione del webform.
In concomitanza con l’avvio delle attività previste dal regolamento, l’Autorità ha realizzato uno spot, con l’obiettivo di promuovere la fruizione dell’offerta legale di opere digitali. “Informati, divertititi e condividi esperienze con opere digitali legali: permetterai alla cultura di continuare a fiorire” è il claim dello spot in onda da alcuni giorni sulle reti radiotelevisive, disponibile anche sul sito www.agcom.it.
Il nuovo regolamento arriva al taglio del nastro dopo mesi di arroventate polemiche e prese di posizione. Com’è noto, il regolamento “anti-pirateria”, i cui relatori sono stati Francesco Posteraro e Antonio Martusciello, è incardinato su tre assi principali: azioni di contrasto verso le “violazioni massive” del diritto d’autore sul web e mai contro gli utenti finali, nessun intervento d’ufficio dell’Autorità ma procedure portate avanti “nel pieno rispetto del contraddittorio” e azioni tese a sviluppare una culturale della legalità in Rete.
Sul tema è intervenuta anche Bruxelles che a gennaio aveva inviato ad Agcom richieste di chiarimenti espresse dalla Commissione, aggredendo dettagli anche molto tecnici. In particolare, Bruxelles sembrava nutrire inter alia dubbi sulla definizione data dal regolamento del carattere della violazione massiccia: “riguardo l’articolo 10, paragrafo 1 (poi diventato articolo 9, ndr) del progetto di notifica, che istituisce un procedimento abbreviato per grave lesione al diritto di sfruttamento economico di opere digitali, causato tra l’altro dal carattere massivo della violazione, occorre considerare che, data la natura di internet, ogni opera può essere copiata molto facilmente e pertanto può essere difficile determinare la portata della violazione”. La Commissione chiedeva all’authority italiana di chiarire, rispetto all’utilizzo del procedimento abbreviato e alle conseguenze che potrebbe avere sul “diritto di difesa”, come “intende garantire la protezione dei diritti fondamentali”.