Il mio voto per la presidenza di Telecom Italia va a Giuseppe Recchi. Lo ha scritto Davide Serra, fondatore del fondo Algebris, su Twitter, in vista dell’assemblea degli azionisti del 16 aprile per il rinnovo del cda del gruppo di tlc.
“Presidenza Telecom Italia: battaglia tra ‘nuovo’ e ‘vecchio’ – si legge nel tweet scritto in inglese – Il mio voto è per Recchi, nuovo, competente globale. Gamberale rappresenta il ‘vecchio’ per i suoi conflitti di interesse”.
In merito alle dichiarazioni di Serra, Asati chiede al fondo Algebris di comunicare, prima dell’assemblea del 16 Aprile, se e quante azioni detiene di Telecom Italia. Gamberale, sostiene l’associazione dei piccoli azionisti, “è uno dei più grandi esperti italiani del settore tlc” e, anche se Recchi “è più giovane, non ha alcuna esperienza operativa attuale e pregressa del settore”.
Sarà infatti un duello fra Recchi-Gamberale a decidere la presidenza del nuovo cda di Telecom Italia. Il presidente dell’Eni, Giuseppe Recchi è il candidato alla presidenza espresso da Telco (qui il curriculum) mentre Vito Gamberale (qui il curriculum) è l’uomo su cui punta Fossati. Il cda della holding ha inoltre confermato l’attuale ad di Telecom, Marco Patuano e i consiglieri Tarak Ben Ammar e Jean Paul Fitoussi. Della lista di 13 nomi, votata all’unanimità, fanno parte anche Denise Patricia Byrne Kingsmill, l’ad di Terna Flavio Cattaneo, Giorgina Gallo (presidente onorario di L’Oreal Italia), Laura Cioli (ad di Cartasi), Giorgio Valerio (ex ad di Unidad Editorial in Spagna e di Rcs Quotidiani e Rcs Digital in Italia), Luca Marzotto (ad di Zignago), Elena Vasco, Paolo Fumagalli e Maurizio Dattilo. Probabile però che gli ultimi tre non entreranno nel cda, per dare spazio ai nomi delle liste di minoranza. I rappresentati di Telefonica, che hanno partecipato telefonicamente alla riunione del board Telco, non hanno proposto nomi, né partecipato alle consultazioni dei giorni scorsi, limitandosi, secondo quando confermato dalla holding, a dare la propria approvazione finale alla lista.
Nella sua lista di minoranza Marco Fossati ha inserito Vito Alfonso Gamberale, Girolamo Di Genova, Franco Lombardi, Daniela Mainini e Maria Elena Capello. Alla presideza del board è candidato Gamberale. In realtà, sino all’ultimo Findim aveva cercato di trovare un’intesa con Telco tanto che sembrava che la mediazione potesse essere stata individuata nel nome di Massimo Tononi, presidente di Borsa Italiana. Tuttavia, proprio in zona cesarini la candidatura di Tononi è sfumata ed è a questo punto che Findim ha deciso di scendere in campo con un proprio nome “pesante”, quello appunto di Vito Gamberale.