STRATEGIE

iAd Workbench, Apple spalanca le porte dell’advertising

L’azienda di Cupertino apre la sua piattaforma pubblicitaria a chiunque abbia un ID. Investimenti al minimo: solo 50 dollari per la comunicazione commerciale. Gli analisti: “Cambiamento radicale”

Pubblicato il 03 Apr 2014

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Cambio di strategia. Apple apre la sua piattaforma pubblicitaria iAd a tutti quanti. Adesso si chiama iAd Workbench e chiunque abbia un Apple ID (quindi abbia attivato i servizi consumer dei prodotti della mela) ha la possibilità di lavorare sopra la piattaforma che aggrega e distribuisce le pubblicità degli inserzionisti su centinaia di milioni di apparecchi Apple tramite le app che implementano questo meccanismo di comunicazione commerciale con investimenti minimi: 50 dollari anziché 100mila

È secondo gli esperti il cambiamento più radicale nella strategia per la gestione del prodotto pubblicità di Apple. Sino ad ora gli inserzionisti dovevano essere selezionati come gli sviluppatori dei prodotti di Apple ed creare le loro campagne investendo in maniera massiccia sulla campagna e aspettando dei tempi di approvazione che nel tempo non hanno mai brillato per velocità e tempismo. Molti inserzionisti tradizionali, che all’inizio avevano apprezzato il modello di inserzione presentato dallo stesso Steve Jobs nel 2010, un anno prima di morire, con molta enfasi sottolineando la bellezza, il gusto e la flessibilità del prodotto pubblicità per le app presenti nello store di Apple, quando avevano sperimentato sulla loro pelle i tempi lunghi, la necessità di investimenti consistenti e le idiosincrasie del meccanismo di approvazione delle pubblicità di Apple avevano desistito o comunque ridimensionato i loro obiettivi.

Il funzionamento del meccanismo di presentazione delle pubblicità con iAd Workbench non cambia: gli sviluppatori che vogliano integrare pubblicità nelle loro app selezionano in fase di progettazione alcune funzionalità già preparate da Apple e all’interno del software compare lo spot con modalità non intrusive. Dal canto loro, gli inserzionisti dovevano lavorare alla realizzazione di una pubblicità con requisiti di stile piuttosto elevati. Gli sviluppatori delle app prendono il 70% di quanto pagato dagli inserzionisti e Apple il 30% (all’inizio il bilanciamento era 60/40). Soprattutto, nel tempo era diminuito l’investimento minimo previsto da Apple: nel 2011 erano 500mila dollari, scesi poi a 300mila e diventati 100mila a febbraio 2012.

Adesso con iAd Workbench l’investimento minimo è di 50 dollari: il meccanismo è fortemente automatizzato (si selezionano tutte le opzioni inclusa la profilazione della campagna e si caricano i contenuti passando da un sito web, senza bisogno di alcun rapporto con lo staff di Apple) e l’azienda verifica i contenuti della campagna entro 48 ore, dando via libera alla diffusione degli spot nella parte pubblicitaria di tutte le app che prevedano questo meccanismo di pubblicità.

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