La proposta adottata dal Parlamento europeo sul Telecom single market non risolverà i grandi problemi dell’Europa in termini di offerta di accesso a infrastrutture di banda larga. Lo dice in una nota di ricerca Strand Consult, che non fa sconti alle politiche dell’Ue in tema di telecomunicazioni: “Col voto di oggi hanno preso una piega pericolosa”.
Già in una precedente nota, Strand Consult sottolineava il rischio insito nella possibilità che i consumatori comprassero una sim card in un paese come la Lituania, dove il costo del traffico è molto basso, per usarla poi in altri paesi Ue, dove il traffico costa molto di più, e definiva questa pratica “mobile arbitrage”. Questa forma di trading su più mercati, diceva Strand in quella nota, poteva diventare un perverso mercato soggetto a speculazioni, molto redditizio per i trader finanziari, alcuni operatori mobili e alcuni Mvno, contro le stesse intenzioni dell’Ue.
La Commissione europea ha accolto le critiche su questo punto indicando nel pacchetto telecom che il roaming sarà soggetto a “uso ragionevole” e che non si potranno usare le nuove regole sul roaming per comprare una sim in un paese come la Lituania per usarla in un altro come la Gran Bretagna, beneficiando dei prezzi molto più convenienti del paese baltico. L’uso del roaming sarà controllato, ma qui, secondo Strand, si pone un primo problema: la Commissione non chiarisce chi e come eserciterà questo controllo.
“In pratica, il Parlamento Ue ha adottato una proposta in cui probabilmente chiederà alle aziende telecom di controllare il traffico internazionale dei loro clienti”, indica oggi Strand. “Il comunicato emesso dall’Ue rivela che la Commissione non ha considerato le conseguenze. Ha realizzato un pacchetto di regole sul mercato telecom che ‘suona tanto bene’, disegnato per raccogliere voti in vista delle elezioni parlamentari, senza affrontare le condizioni strutturali che creano le differenze nei prezzi del roaming (costi delle infrastrutture, tasse, obblighi contrattuali, ecc.)”.
Strand ricorda che il mercato europeo delle telecomunicazioni da anni registra un calo di investimenti infrastrutturali e ritiene che il voto del Parlamento sul pacchetto telecom sia un passo indietro verso la realizzazione del mercato unico digitale e del “continente connesso” vagheggiato dalla Commissione.
Ecco alcuni punti su cui si incentra la critica di Strand. L’Ue ha creato incentivi perversi al “mobile arbitrage” con cui operatori e Mvno possono sfruttare a loro vantaggio le differenze di prezzo nel traffico da un paese all’altro, contro i principi del singolo mercato digitale. L’Ue non ha chiarito come l’abuso sulle nuove regole del roaming sarà controllato o punito o chi dovrà farlo e il rischio è che gli operatori diventino i “poliziotti” dei loro clienti: agli operatori che vendono le sim card potrebbe essere chiesto di monitorare il consumo di traffico dei clienti e di far valere le regole contro gli abusi, anche per quanto riguarda il roaming.
L’Ue introdurrà anche delle norme sulla network neutrality in base alle quali agli operatori sarà vietato controllare l’uso di Skype e gli operatori mobili non potranno bloccare l’uso di Skype e altri servizi Voip. Per Strand l’Ue ha un atteggiamento di pura ipocrisia per quanto riguarda net neutrality e roaming: da un lato ha espressamente proibito di bloccare o rallentare il traffico Internet, in nome della net neutrality, dall’altro ha aperto la porta a nuove forme di controllo e blocco con il roaming.
Gli studenti che vanno a seguire corsi all’estero o i manager che viaggiano per lavoro porteranno comunque con sè la propria sim card all’interno dell’Ue e far valere le regole per questo tipo di utenti sarà molto difficile, nota Strand. “L’Ue ha duramente criticato il sistema di sorverglianza dell’Nsa americana, ma si prepara a creare il suo sistema di controllo”, aggiunge la società di analisi.
Strand Consult conclude: il pacchetto telecom dell’Ue è frutto di scelte non informate e del “disperato tentativo dei politici di fare qualunque cosa pur di essere rieletti. Il pacchetto suscita più problemi di quanti ne risolve e aggrava le sfide che l’Ue e l’industria delle telecomunicazioni dovranno fronteggiare nei prossimi anni”. Gli analisti non fanno sconti: “Il mercato telecom ha subito un’evoluzione disastrosa nei quattro anni in cui Neelie Kroes ne è stata responsabile”; se non si risolveranno i problemi oggi, il mercato telecom europeo è destinato a una “caduta libera”.